già professore ordinario all’Università Roma Tre, insegna Italian Film alla John Cabot University e Film making alla LUMSA. Tra i suoi ultimi volumi: Nouvelle vague italiana. Il cinema del nuovo millennio (2022), A occhi chiusi e spalancati. La regia secondo Stanley Kubrick (2022), Storia del cinema italiano. Regie, autori e linguaggi dal muto a oggi (2023).
Ottavio Ciro Zanetti (1983) ha cominciato giovanissimo a lavorare nel cinema con Lina Wertmüller, Marco Ponti, Michele Soavi. Ha realizzato come regista documentari per la Rai e corti e medio metraggi, selezionati dal Festival di Annecy; con Sipario ha vinto il premio per la regia al Festival Internazionale del Cinema d’Arte di Bergamo. Come fotografo nel 2015 è stato invitato all’Hermitage di San Pietroburgo a lavorare con l’équipe del museo. Cinefilo onnivoro, da cinque anni tiene una rubrica di critica cinematografica sulla testata on line «inpiù». Ha conseguito due lauree all’Università di Roma Tre, dove adesso è cultore della materia.
è docente di Linguistica italiana all’Università di Verona e studia lingua, stile e metrica degli autori italiani dell’Otto-Novecento (Nievo, Tommaseo, Sbarbaro, Noventa, Luzi, Banti, Morante, tra gli altri). Per l’edizione nazionale delle opere di Ippolito Nievo ha curato i due volumi dedicati ad Angelo di Bontà (Marsilio2008); su Nievo ha inoltre pubblicato numerosi contributi in rivista e atti di convegno e la monografia Stile e racconto nelle lettere di Ippolito Nievo (Libreriauniveritaria.it 2016).
(Mestre 1961) insegna Storia dell’Europa all’Università degli Studi di Udine. Si è interessato di storia economica e sociale della Serenissima, storia dell’emigrazione, storia della Resistenza. Il suo ultimo libro è Storia minima d’Europa. Dal Neolitico a oggi (il Mulino 2019).
(1991) ha conseguito la laurea magistrale in Lingue e civiltà dell’Asia e dell’Africa mediterranea a Venezia presso l’Università Ca’ Foscari. Ha trascorso alcuni periodi di studio in Giappone, prima all’Università Momoyama Gakuin di Izumi (Osaka) e successivamente all’Università Ritsumeikan di Kyoto. Risiede a Tokyo dal 2015.
(Roma, 1918 - 2000), architetto, storico e critico d'architettura, ha insegnato nelle Università di Venezia e Roma. È stato vicepresidente dell'Istituto nazionale di architettura, segretario generale dell'Istituto nazionale di urbanistica, accademico di San Luca e presidente emerito del Comitato internazionale dei critici di architettura. Direttore (dal 1955) della rivista «L'architettura, cronache e storia», ha scritto numerosi e fondamentali saggi, tradotti in oltre venti lingue e più volte editi.
(Castelfranco Emilia, 1969) è professore di Informatica giuridica presso l’Università di Milano; insegna Criminalità informatica al Master in diritto delle nuove tecnologie dell’Università di Bologna. Coordinatore scientifico del Centro di ricerca in Information Society Law (Islc), è componente del Comitato sicurezza dell’ateneo milanese. Dal 1984 – quando gli fu regalato il primo computer – ha tenuto i contatti con gli ambienti hacker nazionali e internazionali, incontrandone gli esponenti e studiandone l’evoluzione. Ha dedicato a quegli anni un saggio (Hacker – Il richiamo della libertà, Marsilio 2011) e un thriller (L’ultimo hacker, Marsilio 2012). Avvocato e pubblicista, è laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Modena e dottore di ricerca presso l’Università di Bologna.
(Padova, 1992) è giornalista pubblicista e si occupa prevalentemente di cultura, critica cinematografica e attualità. Con esperienza pluriennale presso set cinematografici, svolge inoltre l’attività di videomaker e reporter.
conservatore onorario per la sezione Scienze naturali e Archeologia in immagini della Fondazione Museo Civico di Rovereto, è sempre stato mosso dalla passione per una grande civiltà del passato, quella dei faraoni, e dall’amore per un grande Paese, l’Egitto, che nel tempo sono diventati impegno scientifico e un esempio unico di collaborazione culturale e istituzionale a livello internazionale. Dalla prima metà degli anni Novanta ha visitato le aree archeologiche dell’Egitto Centrale per procurarsi, a fini di studio, le immagini di siti, tombe e templi. Viaggio dopo viaggio ha raccolto oltre centomila fotografie che ha donato al Museo Civico di Rovereto, ora Fondazione.