Lo spregio

Lo spregio


pp. 128, 1° ed.
9788829791248
Siamo negli anni Novanta, tra i monti al confine con la Svizzera. Franco Morelli, detto il Moro, ha ereditato dal padre la Trattoria dell’Angelo e la fa fruttare come si deve, ma i soldi, quelli veri, li guadagna trafficando con prostitute e spalloni – e forse grazie ad altri affari ancora più oscuri e pericolosi. È un uomo chiuso, determinato, del tutto amorale. Ha un figlio – in realtà un trovatello, ma nessuno lo sa – che lo adora come un dio; e una moglie timida e servile – la cuoca – che gli serve solo per giustificare al mondo l’esistenza del piccolo Angelo.
Ma Angelo, crescendo, scopre che cos’è in realtà suo padre e anziché ripudiarlo decide di voler essere come lui, più di lui. Si lega d’amicizia con Salvo, rampollo spendaccione – ma non sciocco – di una famiglia del Sud in soggiorno obbligato.
Ben presto però anche questa amicizia diventa competizione, e Angelo commette l’errore fatale: vuole essere come il suo amico Salvo, di più del suo amico Salvo. La punizione dello “spregio” sarà terribile, e terribili le conseguenze. In questa narrazione breve, ora ripresa e ampliata nella trama del recentissimo Le ombre, Alessandro Zaccuri torna al tema del Signor figlio, il suo primo, potentissimo romanzo: il legame, la competizione, la lotta tra figli e padri.

Autore

 è nato a La Spezia nel 1963, vive a Milano ed è direttore della comunicazione per l’Università Cattolica. Narratore e saggista, collabora al quotidiano Avvenire. Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo Lo spregio (Marsilio 2016, premio Comisso e premio Mondello Giovani), Nel nome (NNE 2019, premio Palmi) e La quercia di Bruegel (Aboca 2021, premio La Cava). Nel 2022, sempre per Marsilio, è uscito Poco a me stesso, romanzo che prosegue l’opera di reinvenzione dell’Ottocento italiano intrapresa con Il signor figlio e che si è aggiudicato i premi Elba-Raffaello Brignetti e Boccaccio. Con Il signor figlio ha vinto il premio Selezione Campiello 2007.