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Ville venete: la Provincia di Padova

Il territorio della provincia di Padova è stato da sempre identificato in due aree ben distinte:l’Alta e la Bassa. In tale contesto la città ha svolto il duplice ruolo di nodo e snodo tra due realtà storicamente diverse che presentano uno sviluppo socio-economico differenziato ed una tradizione architettonica precipua. In tale asse verticale si inserisce quello orizzontale, caratterizzato dalla presenza dei Colli Euganei ad ovest e dalla via d’acqua che porta a Venezia ad est. E se attorno al capoluogo le principali vie di comunicazione sono segnate dalle "città murate", la duplice cerchia difensiva di Padova ne identifica il percorso storico. La città ed i suoi dintorni conservano edifici che vanno proponendosi in tutte le svariate fogge dell’architettura civile del Veneto, e nell’allontanarsi dal capoluogo è la geografia del territorio che definisce i caratteri architettonici dell’edificato. Se è possibile un’analisi del costruito nel suo rapporto con la realtà politica e socio-economica della regione, è altrettanto possibile quello temporale: nel territorio sono presenti tutte le differenti tipologie erette dal Duecento all’Ottocento. Sansovino, Palladio e Varotari sono solo alcuni dei "grandi" che lasciano il loro segno in ville i cui interni celano cicli affrescati di incomparabile bellezza: basti quello dello Zelotti nel "Castello del Catajo", il cui parco risuona della lunga serie di meraviglie verdi del padovano. Il tema del verde è di grande importanza per la villa veneta, che si contrappone al palazzo di città utilizzando lo spazio del giardino come filtro tra il costruito ed il territorio agreste. Alla decorazione parietale ed ai giardini è dedicata nelle schede particolare attenzione così come alla scelta di immagini del costruito che ne illustri i caratteri peculiari.