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L'umana nostalgia della completezza

L'umana nostalgia della completezza

L’Androgino e altri testi ritrovati
a cura di

pp. 352, 1° ed.
978-88-297-0863-5

«L’archetipo dell’androgino si aggira per le terre. Gli uomini, toccati dalla sua ombra, si addolciscono e allentano la presa sui loro rudi e contratti ruoli e convincimenti maschili. Le donne si risvegliano a nuovi spazi, nitidi e glaciali, a piani di precisa coordinazione in cui cominciano a tracciare con calma il proprio cammino». Così, riguardo all’avvento di un Sapiens sia maschile che femminile, scriveva Elémire Zolla nel lontano 1981, in anticipo come sempre sui tempi. Tempi che oggi, a vent’anni dalla morte (2002), invitano a riscoprire, accanto alla monografia sull’androgino originariamente in inglese, una selezione di scritti “ritrovati” composti tra la metà e la fine del Novecento. Una quarantina di saggi che fanno scorgere lo spessore di una scrittura polifonica, cangiante per l’estesa varietà dei temi trattati: storia europea, diritto, etica ed estetica, costume, pensiero e mito, musicologia, narrativa giapponese, pittura, alchimia, umanesimo laico e religioso; e tempestiva nel presentare, spesso per la prima volta in Italia, autori divenuti poi di culto, quali Tolkien, Florenskij, Heschel, Schneider, Izutsu, protagonisti di una ripida vicenda intellettuale che non tramonta. Dalle conversazioni con Vittorio Messori, Giampiero Comolli, Doriano Fasoli e Maurizio Nocera, tra i tanti che hanno interrogato Zolla negli anni, si traggono spunti dal vivo per cogliere la peculiarità di un destino itinerante di cui s’incominciano a riconoscere in modo meno miope e distratto la coerenza, il rigore, l’appassionata attenzione al “diverso” che si aggira tra noi e ci fa crescere.

Autore

(1926-2002), grande intellettuale tra i più controversi e meno compresi del secondo Novecento, fondatore della rivista erudita «Conoscenza religiosa» (1969-1983), accademico e autore di fama internazionale, ha scandagliato i modelli mentali vincenti e perdenti che hanno improntato le visioni del mondo in Occidente, Oriente e nei mondi indigeni. Gli scritti polifonici di Elémire Zolla, considerato uno dei massimi conoscitori mondiali delle filosofie di Oriente e Occidente e delle rispettive tradizioni esoteriche, sono raccolti nell’Opera omnia a cura di Grazia Marchianò, autrice della biografia intellettuale dello scrittore Il conoscitore di segreti (2012), che tratteggia un vasto affresco della condizione umana scrutata egualmente nel limite e nell’illimitato. Il lascito zolliano è stato rivisitato nel convegno internazionale promosso nel ventennale della morte dall’Accademia Vivarium Novum, Villa Falconieri, Frascati, donataria dell’ingente biblioteca erudita e dell’archivio dello scrittore.
 
 
Titoli pubblicati: I letterati e lo sciamano (2012), Uscite dal mondo (2012), Filosofia perenne e mente naturale (2013), Lo stupore infantile (2014), Il serpente di bronzo. Scritti antesignani di critica sociale (2015), Archetipi. Aure. Verità segrete. Dioniso errante. Tutto ciò che conosciamo ignorandolo (20203), Le meraviglie della natura. Introduzione all’alchimia (20203), Le tre vie. Soluzioni sovrumane in terra indiana (2019), Le potenze dell’anima. Vie alla riforma interiore dal disincanto al risveglio (2020), Dal tamburo mangiai, dal cembalo bevvi... Lo stato mistico e altre questioni di antropologia spirituale (2021), L’umana nostalgia della completezza. L’Androgino e altri testi ritrovati (2022). In queste stesse edizioni: Le porte regali. Saggio sull’icona di Pavel A. Florenskij, tradotto e curato da Zolla, postfazione di G. Marchianò (2018), L’amante invisibile. L’erotica sciamanica nelle religioni, nella letteratura e nella legittimazione politica, nota al testo di G. Marchianò (20194).