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Villiers de l’Isle-Adam

Villiers de l’Isle-AdamVilliers nasce nel 1838 a Saint-Brieuc, in Bretagna, da una famiglia di antica nobiltà ma di modeste condizioni economiche. Dal 1855 compie frequenti soggiorni a Parigi, dove si trasferisce nel 1859. Qui entra in contatto con gli ambienti letterari, viene presentato a Baudelaire, conosce Mallarmé; diventa presto uno dei personaggi più noti per la sua abilità di conversatore, le sue pose da dandy, le sue indubbie qualità letterarie. Nel 1866 pubblica delle poesie nel «Parnasse contemporain» e comincia a collaborare a riviste e giornali. Poeta e prosatore, inizialmente rivolge tutte le sue ambizioni verso il teatro, ma il successo gli arride negli anni ottanta con la pubblicazione dei Racconti crudeli (1883), dei Nuovi racconti crudeli (1888) e di Tribulat Bonhomet (1887), dove coniuga alla visione disincantata, “crudele” della mediocrità borghese il suo anelito verso l’Assoluto, il suo culto dell’Ideale. Pubblica anche un romanzo, Eva futura (1886). Villiers incarna quel rifiuto del positivismo e del mondo borghese che si manifesta in Francia a partire dalla metà del secolo e, solidamente ancorato a una filosofia idealistica, si traduce in una letteratura che tende a distaccarsi dalla realtà per celebrare l’Assoluto. Romantico attardato per certi aspetti, per altri egli è un precursore del nuovo idealismo destinato a permeare profondamente tutta la produzione artistica di fine secolo. Il messaggio contenuto nelle sue opere, insieme alla straordinaria scrittura che le connota, lo impongono come maestro alle nuove generazioni. Muore nel 1889.

I libri di Villiers de l’Isle-Adam