L’opera di Olafur Eliasson (classe 1967), uno dei più originali e visionari artisti contemporanei, è incentrata sull’uso sapiente delle ombre e sul rapporto tra corpo, mente, emozioni e luoghi.
Eliasson ci spinge a guardare dentro di noi per riflettere sul modo in cui viviamo e su come trascorriamo il nostro tempo con l’arte, ma anche sugli spazi sociali che abitiamo. Il rapporto con lo spazio è infatti al centro del tema artistico sviluppato in occasione della mostra Nel tuo tempo, ospitata da Palazzo Strozzi a Firenze (22 settembre 2022 – 23 gennaio 2023).
Il volume permetterà al lettore di immergersi nel mondo artistico di Eliasson grazie alla trasposizione su catalogo di gran parte della sua produzione artistica attraverso un’ampia raccolta di foto, bozzetti delle installazioni e disegni preparatori. Nella relazione tra l’artista e il quattrocentesco Palazzo Strozzi cogliamo la volontà di non rappresentare il meraviglioso edificio fiorentino come ospite passivo, semplice contenitore, ma piuttosto come un co-produttore della mostra stessa. L’artista, infatti, lavora su tutti gli ambienti rinascimentali del Palazzo occupando il cortile, il piano nobile fino alla Strozzina e collocando le sue installazioni immersive lungo gli spazi espositivi. Si crea così un percorso coinvolgente che mette assieme nuove installazioni e opere storiche: tra le intuizioni di Eliasson vi è, infatti, da sempre lo spazio sociale e lo studio di come viene occupato dall’uomo. Se ogni sua opera si rivolge indistintamente a tutti, è vero anche che ogni spettatore può cogliere qualcosa di diverso in base alle proprie percezioni spaziali e alla propria storia personale.
Nel tuo tempo include, oltre a un lungo testo a firma dello stesso artista, una ricca introduzione a cura di Arturo Galansino, secondo il quale l’artista, grazie ai suoi tanti interessi che spaziano dall’architettura, alle scienze fino al rapporto psicologico tra l’essere umano e lo spazio, è il simbolo perfetto dell’artista-umanista del terzo millennio che in Palazzo Strozzi, edificio simbolo dell’Umanesimo fiorentino, trova il suo naturale contesto espositivo.
Ad arricchire ulteriormente il catalogo i tanti schizzi, distribuiti fra le pagine e spesso sovrapposti ai testi, che Eliasson usa per sintetizzare o esporre le proprie idee o semplicemente per fissare su carta intuizioni e ispirazioni.