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La soglia dell'ombra

La soglia dell'ombra

Letteratura, filosofia e pittura in Giordano Bruno
prefazione di

pp. 288 con 35 ill. b/n, 4° ed.
978-88-317-8149-7

Dal Candelaio (1582) ai Furori (1585), l’intreccio tra filosofia, letteratura e pittura costituisce uno dei nuclei teorici più importanti del pensiero di Giordano Bruno (1548-1600). La serie delle sette opere italiane si apre con una commedia il cui protagonista è un pittore-filosofo e si chiude con un dialogo in cui un filosofo-pittore dipinge e commenta immagini. Filosofare (mito della caverna in Platone e nei neoplatonici) e dipingere (mito delle origini della pittura in Plinio, Quintiliano, Alberti, Vasari) significa per il Nolano soprattutto partire dall’ombra nel disperato tentativo di superarne la soglia. Alla luce di questo tema, documentato in un prezioso dossier iconografico, Nuccio Ordine analizza con chiarezza e rigore la genesi e lo sviluppo dell’opera italiana di Bruno mostrando la profonda unità che lega la pièce parigina ai sei dialoghi londinesi. Si tratta di opere concepite all’interno di un programma preciso ed organico: nel Candelaio, come in una vera ouverture, si configurano già una serie di temi che saranno poi sviluppati nei sei movimenti successivi della «nova filosofia». Bruno “riscrive”, insomma, in nome dell’infinito i rapporti dell’uomo con la natura e con il sapere, con la lingua e con la letteratura. Fonde cielo e terra, forma e materia, religione e vita civile, dialogo e commedia, serio e comico. Vuole far “vedere” ciò che altri non vedono. E lo fa – si pensi all’originale rilettura dei miti di Atteone e di Narciso – con la piena consapevolezza che ogni trasgressione genera una metamorfosi, una nuova coscienza
di se stessi e del mondo che ci circonda. Non a caso il filosofo innamorato della sapienza testimonierà con la sua stessa vita l’intreccio profondo tra esistenza e conoscenza, parola e pensiero, biografia e filosofia.

Autore

(Diamante, 1958) è professore ordinario di Letteratura italiana nell’Università della Calabria. A Giordano Bruno ha dedicato altri due libri, tradotti in nove lingue, tra cui cinese, giapponese e russo: La cabala dell’asino (20173) e Contro il Vangelo armato (2009). Ha pubblicato anche: Teoria della novella e teoria del riso nel Cinquecento (2009), Le rendez-vous des savoirs (2009), Les portraits de Gabriel García Márquez (2012), L’utilità dell’inutile (2013), Tre corone per un re (2015), Classici per la vita (2016), Una escuela para la vida (2018), Gli uomini non sono isole (2018).
Fellow dell’Harvard University Center for Italian Renaissance Studies e della Alexander von Humboldt Stiftung, è stato invitato in qualità di Visiting Professor in diversi istituti di ricerca e università negli Stati Uniti (Yale, nyu),  America Latina (Universidad de San Buenaventura di Bogotà e Università Iberoamericana di Città del Messico) e in Europa (ehess, ens, Paris-iv Sorbonne, cesr di Tours, iea Paris, Warburg Institute, Max Planck di Berlino). È membro d’onore dell’Istituto di Filosofia dell’Accademia Russa delle Scienze (2010) e ha ricevuto quattro lauree honoris causa. È stato insignito in Francia delle palme accademiche (Chevalier 2009 e Commandeur 2014) e il presidente della Repubblica gli ha concesso la Légion d’honneur (2012). Il presidente della Repubblica lo ha nominato Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana (2018). In Francia dirige, con Yves Hersant, tre collane di classici (Les Belles Lettres) e in Italia la collana «Classici della letteratura europea». È Presidente del Centro Internazionale di Studi Telesiani Bruniani e Campanelliani. Collabora al «Corriere della Sera».