Dove altro se non nella propria casa larchitetto cerca di infondere il suo personale senso della vita, la trasposizione della sua più interiore idea dellabitare, il concetto culturale di "luogo domestico"?
Da Aalto a Bramante a Fuga a Loos a Niemeyer fino a Viollet-le-Duc, Wright e Zumthor; con oltre quattrocento voci che corrispondono ad altrettanti architetti questo "dizionario privato", redatto dallautore coadiuvato da un gruppo di noti studiosi, raccoglie i dati salienti della biografia dei grandi costruttori del passato e di oggi e ne traccia il profilo partendo dallanalisi della loro casa intesa come espressione compiuta di una cultura dellabitare piuttosto che come esercitazione formale. Il libro consente così di rileggere, attraverso la serie dei luoghi domestici, la storia dellarchitettura e offre una chiave inconsueta per avvicinarsi al carattere, alla formazione, alle idee teoriche che stanno alla base, oltre che delle scelte private, anche della produzione complessiva di ogni singolo architetto. Del tutto inedito risulta inoltre il ricco apparato iconografico che illustra le voci: le case sono infatti fotografate al fine di mettere in evidenza i segni che le caratterizzano e i disegni, realizzati a documentazione, sono spaccati prospettici e assonometrici che consentono una migliore comprensione dei luoghi e degli spazi del vivere quotidiano.
Adriano Cornoldi, docente di composizione architettonica allIstituto universitario di architettura di Venezia e visiting professor alla University of Pennsylvania, ha incentrato la sua ricerca teorica e progettuale sui rapporti fra forme e vita dello spazio quotidiano. È autore di numerosi volumi sui temi dellabitare, fra cui Habitat y energia (Barcelona 1982, con S. Los), Larchitettura della casa (Roma 1988, trad. spagnola La arquitectura de la vivienda unifamiliar, Barcelona 1999), Architettura dei luoghi domestici (Milano 1994), Die doppelte Geschosshöhe im Wohnungsbau (Roma-Potsdam 2000).