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Impresa e industria in Italia

Impresa e industria in Italia

Dall'Unità a oggi

pp. 440, 6° ed.
978-88-317-7289-1

***ATTENZIONE: IN COMMERCIO ESISTE SOLO L'ULTIMA EDIZIONE DISPONIBILE, LA SETTIMA***

Negli ultimi due secoli l’affermazione dell’industria si è rivelata condizione indispensabile per la modernizzazione e lo sviluppo di un Paese. Dell’industria l’impresa è cellula insostituibile, istituzione di base per organizzare i fattori umani e tecnici della produzione sia essa di grandi dimensioni, retta da gerarchie manageriali, sia se formata da pochi addetti, dotata di impianti di modesto valore, guidata con criteri personal-familiari. Nei decenni a cavallo del xx secolo l’evoluzione tecnologica impone una forte discontinuità al configurarsi del sistema delle imprese. È la Seconda Rivoluzione Industriale con i suoi modi di produrre ad alta intensità di capitale, a elevata applicazione di energia, a processo produttivo continuo e veloce. Nei settori che ne vengono toccati - l’energia, la metallurgia, la chimica, diversi rami della meccanica - la possibilità di conseguire inusitate economie di scala e di diversificazione richiede la presenza di grandi imprese capaci di costruire fabbriche di imponenti dimensioni e di formare ampie e articolate organizzazioni tali da rendere fluido il collegamento con il mercato, con conseguenze di enorme portata sul piano finanziario, sociale, politico. In questo quadro la piccola impresa non scompare affatto. Essa fa da supporto alla grande per tutta una serie di forniture, le è spesso battistrada nei processi innovativi più rischiosi mentre è insostituibile per particolari segmenti di mercato. In un contesto del genere l’Italia non rappresenta un’eccezione. Sin dall’inizio del secolo il Paese può vantare nel suo apparato produttivo l’industria elettrica, la siderurgica, la meccanica pesante e di assemblaggio veloce, parte della chimica, tutti settori al cui interno nascono imprese che rapidamente si collocano in posizione dominante e tali restano in larga misura, pur attraverso svariati cambiamenti sul piano societario, sino ai nostri giorni. Ciò che tuttavia differenzia l’Italia dalle nazioni d’avanguardia è l’attiva presenza nel processo di modernizzazione economica della banca universale e soprattutto dello Stato. L’evoluzione dell’impresa industriale è il tema specifico del volume che si snoda attraverso il racconto di casi  ed episodi apparsi di particolare significato, tali da offrire al lettore adeguate tipologie. L’impresa è vista dall’interno, considerando gli obiettivi conseguiti, le risorse mobilitate, i disegni organizzativi predisposti per realizzarli. Si è però cercato di inserire queste iniziative nel più ampio scenario economico, sociale, politico tentando di render conto dei vincoli esterni e dei modi con cui sono stati affrontati. Così, ricorrente risulta il riferimento ai condizionamenti e alle opportunità causati dal sistema economico internazionale, all’azione del potere politico, ai conflitti sociali e agli squilibri territoriali. Infine non poteva mancare, accanto all’esame delle vicende del big business, attenzione per i settori «tradizionali», per la piccola impresa, per le origini dei distretti industriali, un doveroso contributo alla comprensione del presente.

Autori

(Ancona 1948) è professore di Storia economica all’Università Bocconi di Milano. È stato uno dei pionieri della business history in Italia. Ha raccolto per Marsilio i suoi saggi più importanti nel volume La storia d’impresa come professione (2008). Di recente ha curato con altri studiosi una Storia dell’IRI in sei volumi.

insegna Storia economica, Storia dell’impresa e International Corporate Governance all’Università Bocconi di Milano. Con Marsilio ha pubblicato Il quarto capitalismo. Un profilo italiano (2002) e insieme a Franco Amatori Impresa e industria in Italia. Dall’Unità a oggi (7a ed.).