fbpx

Hitchcock

Hitchcock


pp. 144, 6° ed.
978-88-317-6402-5
«Hitchcock è uno dei più grandi inventori di forme di tutta la storia del cinema. Su questo argomento, soltanto Murnau e Ejzens?tejn, forse, possono reggere il confronto con lui. Il nostro compito non sarà stato inutile, se siamo riusciti a dimostrare come, a partire da questa forma, in funzione del suo stesso rigore, si è elaborato tutto un universo morale». Sono queste le «scandalose» conclusioni cui arrivano Rohmer e Chabrol alla fine del loro Hitchcock, un libro che appartiene alla storia della fortuna critica del «mago del brivido» non meno che alla storia intellettuale della generazione che ha dato vita alla Nouvelle Vague. È questo, forse, il motivo per cui questo saggio, uscito originariamente nel 1957 quando la carriera di Hitchcock era ancora ben lontana dalla conclusione, continua a essere ristampato in tutto il mondo e continua ad appassionare estimatori vecchi e nuovi i quali vi riconoscono un approccio al cinema di Hitchcock che, per quanto abbia influenzato la critica successiva, rimane unico e irripetibile. Ma continua ad appassionare anche tutti coloro che hanno amato e amano i registi della Nouvelle Vague, in quanto è stato non solo la proposta di un nuovo modo di vedere il cinema, ma anche la prefigurazione di un nuovo cinema da fare e da vedere.

Autori

prima di esordire con Le beau Serge (1958), ha svolto insieme com eric Rohmer un'importante attività critica al fianco di Bazin, Truffaut, godard e Rivette, creando le premesse di quel complesso fenomeno che fu la Nouvelle Vague.