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Giacomo Debenedetti, interprete dell'invisibile

Giacomo Debenedetti, interprete dell'invisibile


pp. 288, 1° ed.
978-88-317-2011-3
In questa raccolta di scritti su Giacomo Debenedetti Walter Pedullà disegna con stile essenziale il ritratto del professore universitario attraverso un dialogo durato sedici anni, racconta con scrittura ad alto tasso metaforico la sua drammatica avventura intellettuale e analizza con una lettura originale e feconda saggi e lezioni nella cui energia di stile non si distingue l'attività critica da quella artistica. Se con geniali interpretazioni dei testi Debenedetti ha guidato il viaggio nell'inconscio che caratterizza la migliore poesia e narrativa contemporanea, Pedullà illumina il percorso segreto lungo il quale il maggiore critico letterario del Novecento insegue le tracce che conducono alle più probabili verità dell'arte con l'aiuto di quelle scienze fisiche e umane che sono impegnate a indagare nell'invisibile: la psicanalisi, la fisica dell'atomo, l'alienazione sociale, il linguaggio dell'espressionismo (nonché del surrealismo, come risulta da quel saggio postumo sulla comicità di Savinio che modifica e completa il profilo di Debenedetti). Il più penetrante lettore di Verga, Pascoli, D'Annunzio, Proust, Pirandello, Ungaretti, Svevo, Saba, Montale, Tozzi, Palazzeschi, Bontempelli, Moravia e Landolfi ha così creato un modello di moderna critica letteraria che non finirà mai d'essere attuale.

Autore

(1930) è professore emerito dell'Università La Sapienza di Roma, dove ha insegnato per quasi mezzo secolo. Critico letterario dell'«Avanti!» dal 1961 al 1993, dirige le riviste culturali «L'Illuminista» e «Il Caffè Illustrato». Ha dedicato monografie o raccolte di saggi ai più importanti movimenti culturali del '900 e ai maggiori narratori e poeti contemporanei. È autore di circa trenta opere, fra le quali La letteratura del benessere (1968), Il morbo di Basedow ovvero dell'avanguardia (1975), L'estrema funzione (1975), Alberto Savinio (1979), Il ritorno dell'uomo di fumo (1987), Lo schiaffo di Svevo (1990), Le caramelle di Musil (1993), Carlo Emilio Gadda (1997), Le armi del comico (2001), Per esempio il Novecento. Dal futurismo ai giorni nostri (2008), Racconta il Novecento (2013). Ha diretto una Storia generale della letteratura italiana in dodici volumi (con Nino Borsellino) e la collana di classici italiani «Cento libri per mille anni».