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Quel che sapeva Maisie

introduzione di , nuova traduzione di ,

pp. 296, 2° ed.
978-88-317-7978-4
La storia di Maisie, divisa da una sentenza del tribunale in due metà fra i genitori contendenti e sbalzata dall’uno all’altro in un intreccio crudele e insensato di avidità, corruzione ed egoismo, è quella del suo disorientamento e stupore, della sua drammatica progressiva consapevolezza e del tentativo di ritagliarsi uno spazio e una identità attraverso le mille strategie dell’immaginazione infantile. In una delle sue più ardite sperimentazioni della forma narrativa, James presenta questo mondo torbido e inafferrabile attraverso lo sguardo straniato e innocente della bambina, interpretandone la complessità e lo smarrimento, la tenerezza e l’ambiguità, e conservando intatto per noi il mistero di quel che sapeva - o non sapeva - Maisie. Veniva messa a parte di passioni su cui fissava lo stesso sguardo che avrebbe riservato al rimbalzare delle immagini dalle lastre di una lanterna magica a un muro. Il suo piccolo mondo era fantasmagorico: strana danza di ombre proiettate su un lenzuolo. Spettacolo che pareva allestito per lei, soldo di cacio di bambina spaurita nel buio di un grande teatro".

Autore

 (1843-1916), il più importante romanziere nordamericano di fine Ottocento, nipote di un immigrante irlandese che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti, borghese benestante e poliglotta, afflitto da una «oscura ferita» e da una occasionale balbuzie, aveva avuto una educazione cosmopolita in Europa sin dalla più tenera età e in Europa scelse di trascorrere la sua vita attiva di scrittore, dall'apprendistato che lo portò a conoscere e frequentare i romanzieri suoi contemporanei, alla maturità, quando egli stesso divenne un maestro per le più giovani generazioni. Morì da cittadino britannico durante la prima guerra mondiale, identificandosi, nelle sue allucinazioni, con Napoleone Bonaparte. Il grande scrittore di racconti e romanzi, da Daisy Miller al Giro di vite, da Ritratto di signora a Le ali della colomba e La coppa dorata, aveva fatto molto per posizionare, nel confronto con la società europea, il tipo nuovo, l'americano, e per dare dignità d'arte alla forma romanzesca. Moriva rispettato ma con scarso successo di pubblico, corteggiando il fantasma di una fama che solo il Novecento gli avrebbe riconosciuto a pieno.