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Acciaiomare

Acciaiomare

Il canto dell'industria che muore

pp. 96, 1° ed.
978-88-317-1586-7

Un tributo di amore e rabbia verso la propria terra martoriata. Un monologo impetuoso e rutilante, poetico ed emozionante, sull’industria morente del Sud che ha in Taranto e nell’ILVA il suo occhio del ciclone.

"Il poema fondante di una terra che ha dimenticato se stessa”
LUCA TELESE

"Angelo Mellone è un samurai”
AURELIO PICCA

Dopo il successo di Addio al Sud, accolto benissimo dalla critica e dal pubblico dei teatri in cui è stato presentato, Angelo Mellone scrive il secondo capitolo di una trilogia sulla sua terra, sempre nella forma di monologo poetico, di comizio civile e lirico. Acciaiomare è canto funebre e peana d’amore, ma anche requisitoria e arringa al tempo stesso, invettiva ed engagez-vous, per un Sud e per una città - Taranto - al centro di uno dei più grandi casi economico-industriali al mondo.
Mellone, in un caleidoscopio di immagini e ricordi, di luoghi e persone, di visioni ed emozioni, “scioglie all’urna un cantico” che ha la rabbia di una rivendicazione e l’amore di un figlio, il respiro della planata e la precisione del colpo secco. Perché “acciaio” a Taranto vuol dire tante, troppe cose, per chi ci vive e per chi da lì proviene.

Autore

(Taranto 1973), giornalista e scrittore, è dirigente del pomeriggio di Rai Uno. È stato editorialista e inviato di politica, cultura e costume per numerosi quotidiani nazionali. Autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi. Ha conseguito il dottorato in sociologia della comunicazione all’Università di Firenze e insegna Comunicazione politica presso la Scuola di giornalismo della Luiss «Guido Carli» di Roma. Ha pubblicato diversi saggi di analisi dei partiti e di comunicazione politica su riviste italiane e internazionali, tra cui il più recente Dopo la propaganda (2008), ma anche un racconto su Rino Gaetano apparso nell’antologia Vite ribelli (2007). I suoi scritti più recenti sono Il domani appartiene al Noi. Centocinquanta passi per uscire dal presentismo (con F. Eichberg, 2011), Addio al Sud. Un comizio furioso del disamore (2012) e, con Marsilio, AcciaioMare. Il canto dell’industria che muore (2013), due “orazioni civile” da cui sono state ricavate performance multimediali per il teatro. Per Marsilio, inoltre, ha curato Intervista sulla destra sociale (2002) e La destra nuova (con A. Campi, 2009), ha scritto Di’ qualcosa di destra. Da «Caterina va in città» a Paolo Di Canio (2006), Cara Bombo. Berlusconi spiegato a mia figlia (2008) e Romani. Guida immaginaria agli abitanti della Capitale (2012). Sta scrivendo il suo primo romanzo, o almeno così dice da un paio d’anni.