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La mente tragica

La mente tragica

Paura, destino, potere nella politica contemporanea

pp. 144, 1° ed.
9788829718863
In quarant’anni come corrispondente dall’estero per seguire da vicino guerre e crisi tra le più drammatiche, Robert Kaplan ha imparato a leggere i fenomeni geopolitici individuando punti forti e deboli di strategie e previsioni. Oggi, consapevole che «la tragedia, su cui si basa ogni realismo, è più una sensibilità che una teoria», invita ad adottare il «pensiero tragico», un’attitudine mentale che consenta di orientarsi in un mondo che sembra aver perso qualsiasi riferimento. Rileggendo i classici dell’antica Grecia e le opere di Shakespeare, attingendo alle esperienze dei regimi dittatoriali e alla diretta osservazione dell’Iraq di Saddam Hussein e della Romania di Nicolae Ceaușescu, si misura con la sfida di tradurre il mito in realtà quotidiana, non esaltando virtù eroiche, ma accettando le prove dell’esistenza. Analizza quindi l’ambizione umana, mettendone in luce aspetti positivi e negativi, e ripercorre le vicende americane nei conflitti più o meno recenti, esortando a non cedere all’oblio della storia, e a considerare come dare per scontata la sopravvivenza abbia condotto a muoversi sulla scorta di astratti ideali, senza tenere conto a sufficienza della realtà. Mostrando che la tragedia non è fatalismo o disperazione, ma profonda comprensione delle dinamiche che influenzano leader ed eserciti, l’autore riflette su quanto l’essere umano sia davvero libero e in che misura invece la libertà si riveli spesso un’illusione, nel confronto con la gamma ristretta di scelte a disposizione. La variabile fondamentale rimane il tempo che accompagna l’evoluzione dello sguardo: se da giovani l’intelligenza spinge a cambiare il mondo, la saggezza che viene dall’esperienza e dalla coscienza dei limiti impone di cambiare se stessi.

Autore

 (1952), politologo americano, è autore di saggi tradotti in tutto il mondo. Per trent’anni si è occupato di affari esteri per «The Atlantic» ed è stato annoverato dalla prestigiosa rivista «Foreign Policy» tra i «cento migliori pensatori globali». Titolare della cattedra di Geopolitica presso il Foreign Policy Research Institute di Filadelfia, è stato membro del Defence Policy Board del Pentagono. Tra le sue numerose pubblicazioni, per Marsilio è uscito Adriatico. Un incontro di civiltà (2022).