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Fedra di d'Annunzio

Fedra di d'Annunzio

Dall'Ellade all'interpretazione del mito
prefazione di

pp. 88, 1° ed.
978-88-297-0302-9
Il saggio, muovendo dalla riscoperta dell’Ellade, analizza l’arte e la messa in scena di Fedra al Teatro dell’Opera di Parigi, il 7 giugno 1923, in cui il mito diviene archetipo, metafora e codice interpretativo dell’innovazione drammaturgica. I suggestivi scenari di Léon Bakst, venati da un’atmosfera di poesia e di sogno, ricostituiscono un’epoca lontana che lo spettatore, affascinato, rivive virtualmente, comunicando con l’ambiente ampio e profondo del Palazzo di Teseo, muovendosi liberamente nelle accoglienti dimensioni della dimora, culla delle proprie origini e fiction di un immaginario “possibile”. Questa singolare esperienza di un’identità ritrovata assurge a funzione paradigmatica, dal momento che l’autore l’addita al pubblico perché sia ripetuta come “esempio” da imitare. Di qui il valore dell’opera di d’Annunzio e la sua originale “poetica figurativa”.
 
 

Autore

 è ricercatore di Letteratura italiana moderna e contemporanea dell’Università degli Studi di Salerno. È autore di monografie su d’Annunzio e contributi su Goldoni, De Sanctis, Carducci, Campana, Rebora, Pascoli, Betocchi, Quasimodo, Stuparich. È direttore scientifico della rivista «Sinestesie».