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I libri sono come le ciliegie

I libri sono come le ciliegie

Cesare De Michelis in parole sue

pp. 240, 1° ed.
978-88-297-0173-5
«L’editore è un Don Giovanni: scopre, seduce, vuole, rivuole, colleziona. Ma io sono un uomo di radicate fedeltà, se è permesso l’ossimoro».
Che fare libri fosse soprattutto un gioco di seduzione, Cesare De Michelis lo sapeva bene.
E a osservarne la vicenda umana attraverso lo sguardo fraterno di Marco Sassano, l’impressione è che la sua ininterrotta curiosità gli abbia permesso di vivere più di una vita: giovane assistente alla regia cinematografica, allievo di Vittore Branca, appassionato dell’idea socialista, docente al primo incarico all’Università di Messina e poi professore di Letteratura italiana all’ateneo di Padova, assessore alla pubblica istruzione nella «sua» Venezia, Cavaliere del Lavoro e, soprattutto, editore. In quest’ultima veste ha letto, scritto, prodotto, stampato, ha «indossato» i libri come lenti attraverso cui interpretare il mondo, e fin dalla scelta del nome (un ghibellino in Veneto, regione guelfa) ha fatto di Marsilio una voce controcorrente nel panorama editoriale italiano, scoprendo per primo talenti come Nico Orengo, Antonio Debenedetti, Gaetano Cappelli, Susanna Tamaro e Margaret Mazzantini. Attingendo a sessant’anni di interviste, colloqui privati e interventi pubblici, in questa autobiografia
per interposta persona Marco Sassano riesce nell’intento di restituire la voce di un critico della modernità e delle sue contraddizioni, capace come pochi altri di svelare paradossi, snodi e scenari della nostra industria culturale e di tutta la società italiana.

Autore

(1949), torinese di nascita, milanese per formazione, romano d’adozione, giornalista. Con Marsilio ha pubblicato, tra gli altri: Pinelli: un suicidio di Stato (1971), che vendette all'epoca più di 20 mila copie, seguito da La politica della strage (1972), Tribuna dei soldati rossi (1974), Il Novecento anno per anno (1998) e Pinelli. La finestra chiusa (2009).