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Lope de Vega

Lope de Vega(1562-1635) si impone già ai contemporanei come una leggenda vivente: chiamato «prodigio della natura», «Fenice degli ingegni», ogni cosa che esce dalla sua penna viene giudicata eccellente, tanto che il detto «pare di Lope» si codifica in forma proverbiale a indicare la perfezione. Con le sue 1400 commedie - 1800 secondo un'altra fonte, ce ne restano comunque più di 400 - poteva ben a diritto essere considerato re indiscusso dei teatri (colui che si era impadronito della «Monarchia comica», come con una certa amarezza dice Cervantes). Ma la sua produzione comprende anche 400 autos, componimenti teatrali di tipo religioso, spesso in lode del sacramento dell'Eucaristia, 45 libri poetici e un buon numero di opere in prosa, iscrivibili nei diversi «generi» seicenteschi. Un corpus testuale che rivela un grande magistero letterario e teatrale, e che meriterebbe di essere meglio conosciuto in Italia.