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I Samonà

I Samonà


pp. 96 con ill. a col. e b/n
978-88-86498-10-4

Giuseppe Samonà, nato nel 1898 a Palermo, si laurea nel 1922 con E. BAsile; collabora con E. Calandra nel 1927 al 1930, quando si trasferisce a Napoli per insegnare architettura. Nel dicembre 1936 è nominato straordinario di Disegno alla SCuola di architettura di Venezia, che dirige dal 1945 al 1972. Muore a Roma nel 1983. Negli anni di polemiche fra razionalisti e accademici appare un isolato, un non allineato. Conosce un clima di intensa collaborazione e rinnovamento culturale nell'ambiente romano dell'Associazione per l'architettura organica (Apao), conivolgendone i principali esponenti nella creazione della nuova Scuola di Venezia.

Alberto Samonà, nato a Napoli nel 1932, si laurea nel 1958 a Roma, dove muore nel 1993. Dal a957 collabora con il padre in piena armonia, inserendo nei progetti una vena tecnologico-utopica. Sviluppa invece una didattica e una ricerca indipendenti. Collabora con L. Quaroni a Roma, insegna a Palermo, Napoli e Roma tor Vergata. Per dieci anni, fino alla morte, prosegue il lavoro di architetto, urbanista e docente, mostrando un crescente interesse per i centri storici e le antichità archeologiche.

Francesco Tentori, nato nel 1931, friulano, si laurea con G.Samonà a Venezia nel 1957. Collabora a riviste e svolge attività professionale fino al 1972, quando A. Samonà lo invita a insegnare Composizione a Palermo. Passa al Politecnico di Milano nel 1976 e all'IUA di venezia nel 1982. Dal 1988 insegna Progettazione urbana. Ha pubblicato libri su Le Corbusier, sulla struttura insediativa friulana, numerosi testi universitari, una monografia su Pietro Maria Bardi e il libro Imparare da Venezia.

Autore

nato nel 1931, friulano, si laurea con G.Samonà a Venezia nel 1957. Collabora a riviste e svolge attività professionale fino al 1972, quando A. Samonà lo invita a insegnare Composizione a Palermo. Passa al Politecnico di Milano nel 1976 e all'IUA di venezia nel 1982. Dal 1988 insegna Progettazione urbana. Ha pubblicato libri su Le Corbusier, sulla struttura insediativa friulana, numerosi testi universitari, una monografia su Pietro Maria Bardi e il libro Imparare da Venezia.