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Icônes

Icônes


pp. 208, 1° ed.
9791254630860

La parola “icona” ha due accezioni: la sua etimologia greca rimanda ai concetti di “immagine” e “somiglianza”, mentre il suo utilizzo generalmente si riferisce alla pittura religiosa. In tempi più recenti il termine è stato associato all’idea di modello emblematico. L’immagine – la sua capacità di raffigurare una presenza, tra apparizione e sparizione, ombra e luce, di riprodurre uno spazio fisico e di generare un’emozione empatica con i visitatori – è al centro di questo catalogo. Dipinti, riti e tutto ciò che fa della rappresentazione uno spazio di relazione tra gli esseri umani e che li trascende costituisce il cuore della riflessione proposta nel volume.

Icônes è un progetto tematico che riunisce opere della Collezione Pinault e alcune di prestatori esterni, realizzate dagli artisti Josef Albers, James Lee Byars, Maurizio Cattelan, Étienne Chambaud, Edith Dekyndt, lucio Fontana, Theaster Gates, David Hammons, Arthur Jafa, Donald Judd, On Kawara, Kimsooja, Joseph Kosuth, Francesco Lo Savio, Sherrie Levine, Agnes Martin, Paulo Nazareth, Camille Norment, Roman Opałka, Lygia Pape, Michel Parmentier, Philippe Parreno, Robert Ryman, Dineo Seshee Bopape, Dayanita Singh, Rudolf Stingel, Lee Ufan, Danh Vo e Chen Zhen. Tra figurazione e astrazione, la raccolta intende rappresentare – attraverso tutte le sfaccettature delle visioni invocate – la fragilità e la potenza delle produzioni artistiche, nonché il loro carattere polisemico: le immagini diventano apparizioni, illuminazioni, rivelazioni, fino alla trasfigurazione.

Nel catalogo, oltre a un articolato apparato iconografico di confronto, sono presenti saggi di Bice Curiger, Emma Lavigne, Marie-José Mondzain e Bruno Racine, schede di presentazione delle opere e testi di approfondimento che pongono le creazioni di alcuni artisti in dialogo tra loro: David Hammons con Agnes Martin; Danh Vo con Rudolf Stingel; Sherrie Levine con On Kawara; Kimsooja con Chen Zhen.