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Futurismo 1910-1915

Futurismo 1910-1915

La nascita dell'avanguardia

pp. 248, 1° ed.
979-12-5463-069-3
Il volume e l’omonima mostra (Padova, Palazzo Zabarella, 1° ottobre 2022 - 26 febbraio 2023) presentano un’importante e accurata selezione di capolavori del Futurismo italiano
 
«Agli artisti giovani d’Italia! Il grido di ribellione che noi lanciamo, associando i nostri ideali a quelli dei poeti futuristi, non parte già da una chiesuola estetica, ma esprime il violento desiderio che ribolle oggi nelle vene di ogni artista creatore.» – Manifesto dei pittori futuristi, 11 febbraio 1911.
 
Tra il 1910 e il 1915 il panorama culturale italiano è scosso dalla nascita del Futurismo, movimento d’avanguardia destinato a scardinare le vecchie logiche artistiche in favore di una nuova tendenza figurativa. I cosiddetti “anni eroici” – durante i quali il Futurismo viene affermandosi – sono qui raccontati per la prima volta, nel tentativo di mettere in luce i presupposti della svolta anti figurativa propria degli anni postbellici. 
Simultaneità di visione, velocità, sintesi della percezione visiva e mentale, spettatore al centro del quadro: sono questi i punti cardine delle opere di Boccioni, Balla, Russolo, Severini, solo alcuni dei protagonisti dell’esposizione e del volume. 
I contributi critici di Fabio Benzi, Francesco Leone e Fernando Mazzocca riflettono non solo sulle origini del Futurismo, ma anche sul rapporto con le correnti coeve del Simbolismo, del Divisionismo e dello Spiritualismo; la cronologia a cura di Elena Lissoni riassume efficacemente l’evoluzione stessa del movimento, consentendo al lettore di ricostruire quanto accaduto nel periodo compreso tra il 1909 e il 1916. 
Il nutrito catalogo delle opere in mostra contribuisce a chiarire questo quadro complesso di influenze e debiti reciproci: se la tecnica del colore diviso è il fondamentale punto d’avvio del nuovo linguaggio pittorico, la predilezione per una lettura psicologica dell’arte si deve invece al Simbolismo; al tempo stesso, l’avanguardia futurista si apre alle potenzialità dell’esoterismo e dello spiritualismo, mentre esalta la bellezza della velocità e del movimento aggressivo. Di qui il fascino per la modernità, il desiderio – espresso nel Manifesto – di «rendere e magnificare la vita odierna, incessantemente e tumultuosamente trasformata dalla scienza vittoriosa», l’attrazione per la guerra: la pratica suddivisione delle opere in sezioni distinte chiarisce queste tematiche, rendendole immediatamente fruibili.