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Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio

Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio

Urbino crocevia delle arti

pp. 320, 1° ed.
979-12-546-3039-6

Le arti a Urbino al tempo di Federico da Montefeltro, tra Piero della Francesca e Francesco di Giorgio Martini.

Il volume, realizzato come l’omonima mostra (Galleria Nazionale delle Marche - Palazzo Ducale di Urbino, 23 giugno – 9 ottobre 2022) in occasione delle celebrazioni in onore dei 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, duca di Urbino, indaga a fondo il rapporto privilegiato che si strinse per quasi un ventennio tra il duca e il suo architetto di fiducia, Francesco di Giorgio Martini (1439-1501). Architetto, pittore e scultore, oltre che autore di trattati e ingegnere civile e militare, è assoluto protagonista del Rinascimento italiano ed europeo in architettura e nella scultura in bronzo. Egli fu “architettore” e regista delle imprese decorative del Palazzo Ducale, i cui ambienti monumentali aprirono le porte ad artisti quali Piero della Francesca, Fra Carnevale, al secolo Bartolo-meo Corradini, Bartolomeo della Gatta, e poi ancora Pedro Berruguete, Melozzo da Forlì, Luca Signorelli. Il libro è riccamente illustrato dalle opere di questi grandi artisti, figure cruciali per restituire un contesto artistico e intellettuale il più possibile coerente e compatto e per rievocare la centralità che la corte di Federico ebbe nello sviluppo delle arti nel Rinascimento. Il volume racconta la vita di corte, analizza lo studio della prospettiva e della scienza matematica, la pittura “ponentina” giunta dalle Fiandre, la riscoperta dell’antichità classica nella progettazione architettonica e nella decorazione scultorea, per mettere a fuoco la figura di Francesco di Giorgio, facendola emergere in tutta la sua complessità di artista e intellettuale poliedrico. Arricchiscono il volume i testi di Luigi Gallo, Alessandro Angelini, Gabriele Fattorini, Giovanni Russo, Mauro Mussolin, Paolo Parmiggiani, Cecilia Martinelli, Emanuele Zappasodi, Gianluca Amato e le foto di Claudio Ripalti.