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Il giro di vite

Il giro di vite

a cura di
2° ed.
978-88-317-9310-0
Tra i racconti più discussi di Henry James, il Giro di vite è la storia spaventosa e appassionante di due bambini e di quello che appare come il loro graduale, inesorabile soccombere alle forze del Male sotto le sembianze spettrali di due defunti servitori - il maggiordomo Peter Quint e l’istitutrice Miss Jessel - intenti a compiere un’opera di corruzione e a riprendersi le loro piccole vittime. A raccontare questa storia è la nuova istitutrice, giovane inesperta ma appassionata e coraggiosa, le cui parole lasciano
peraltro il lettore nell’incertezza insostenibile e inestricabile della realtà delle apparizioni, frutto della immaginazione di lei o presenze malvagie di un altro mondo. In questa «ghost-story», terrificante e perfetta nella sua costruzione, si propone lo scandalo inaccettabile dell’infanzia corrotta da forze oscure, o la potenziale perversione dell’immaginazione di una giovane donna incapace di sostenere il confronto tra Bene e Male, tra innocenza e colpa? Ci sono o non ci sono i fantasmi? e se sì, chi li vede davvero e perché?
Più volte tradotto e presentato al lettore, discusso e reinterpretato in introduzioni e saggi di valore, questo racconto tra i più celebrati della letteratura moderna - qui offerto in una nuova traduzione e cura esemplari - continua a sfidare e incantare la nostra lettura, nella sua profonda e irrisolta ambiguità.

Autore

 (1843-1916), il più importante romanziere nordamericano di fine Ottocento, nipote di un immigrante irlandese che aveva fatto fortuna negli Stati Uniti, borghese benestante e poliglotta, afflitto da una «oscura ferita» e da una occasionale balbuzie, aveva avuto una educazione cosmopolita in Europa sin dalla più tenera età e in Europa scelse di trascorrere la sua vita attiva di scrittore, dall'apprendistato che lo portò a conoscere e frequentare i romanzieri suoi contemporanei, alla maturità, quando egli stesso divenne un maestro per le più giovani generazioni. Morì da cittadino britannico durante la prima guerra mondiale, identificandosi, nelle sue allucinazioni, con Napoleone Bonaparte. Il grande scrittore di racconti e romanzi, da Daisy Miller al Giro di vite, da Ritratto di signora a Le ali della colomba e La coppa dorata, aveva fatto molto per posizionare, nel confronto con la società europea, il tipo nuovo, l'americano, e per dare dignità d'arte alla forma romanzesca. Moriva rispettato ma con scarso successo di pubblico, corteggiando il fantasma di una fama che solo il Novecento gli avrebbe riconosciuto a pieno.