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La vita a termine

La vita a termine

Il pensiero del conflitto tra logica e tempo

pp. 112, 1° ed.
978-88-317-9302-5

«La morte rivela il nulla che era la vita»: così Pirandello. Di contro, lo spirito religioso afferma che è la morte ad essere un nulla. La percezione che quella dell'uomo sia una vita a termine appare in genere come una contraddizione da sciogliere, anzi l'ossimoro originario. La religione e il pensiero nichilista sono, su versanti opposti, tentativi di superarla, negando la realtà di uno dei due termini e riconducendo così la contraddizione a semplice opposizione. Ma né la vita né la morte si lasciano facilmente esorcizzare, riaffermando la propria inquietante identità. Ne è prova l'articolarsi dell'esperienza in due regioni complementari: da una parte, la logica, che si fonda sulla negazione della contraddizione e tenta di pensare alla vita come a un cristallo privo di movimento; dall'altra il tempo, che della contraddizione invece si nutre, guardando al movimento come al perpetuo svanire di fantasmi. Questo libro è il tentativo di verificare la presenza di uno spazio radicale che apre un varco tra religione e nichilismo, tra logica e tempo, tra eternità e contingenza.

Autore

è professore ordinario di pedagogia all'Università di Salerno, ove dirige il Dipartimento di Scienze dell’Educazione. Tra i suoi saggi ricordiamo Il mondo interpretato (1995), Le parole dell’io. Forme dell'autobiografia da Rousseau a Kafka (1999), Tra Polemos e Telos. Guido Dorso e le categorie del potere (2003), Comunità Persona Comunicazione (2004), Il principio imperfezione (2006).