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Dì qualcosa di destra

Dì qualcosa di destra

Da «Caterina va in città» a Paolo Di Canio
introduzione di

, 1° ed.
978-88-317-8987-5

Nonostante la retorica della Seconda repubblica, nel nostro Paese sopravvive l’idea di una destra minoritaria, socialmente reazionaria, antropologicamente bacchettona, culturalmente arretrata e destinata a subire il processo di modernizzazione anziché generarlo. Si tratta di una falsa rappresentazione, che fino a oggi né la classe politica né tanto meno quella intellettuale sono state in grado di capovolgere. Il libro di Mellone, definito nell’introduzione da Claudio Velardi "un campionario puntuale di quanto si muove di nuovo e di interessante nella destra italiana", prova a sfatare questo "mito negativo". Rivelando l’esistenza di una destra italianissima radicata nella società, dinamica, creativa, serenamente postideologica, che si muove tra i fenomeni di costume, il dibattito intellettuale, le culture popolari, l’immaginario diffuso: dal cinema alla letteratura, dalle curve degli stadi al mondo imprenditoriale, dalle occupazioni "non conformi" agli sport estremi, dal pop-fascismo a D&G, dalle fiction alle tendenze gastronomiche. Eppure, sostiene l’Autore, dire "qualcosa di destra" oggi, nel nostro Paese, è ancora complicato. Perché? Il libro, un’originale narrazione a cavallo tra l’analisi sociologica e la cronaca giornalistica, cerca di rispondere a questo interrogativo, che rimanda al carattere articolato, complesso e affascinante della destra italiana, alle difficoltà della politica a interpretarla, e alla speranza per una "svolta riformista" che tarda ad arrivare.

Angelo Mellone (Taranto, 1973). Giornalista professionista, è editorialista del "Secolo d’Italia" e collaboratore del "Riformista". Ha conseguito il dottorato in comunicazione presso il Dipartimento di scienza della politica e sociologia dell’Università di Firenze, e svolge attività di ricerca al Dipartimento di Scienze storiche e socio-politiche della Luiss di Roma. Ha pubblicato Il circuito politico-mediale (2002) e L’apparenza e l’appartenenza (con Bruce I. Newman, 2004).

Autore

(Taranto 1973), giornalista e scrittore, è dirigente del pomeriggio di Rai Uno. È stato editorialista e inviato di politica, cultura e costume per numerosi quotidiani nazionali. Autore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi. Ha conseguito il dottorato in sociologia della comunicazione all’Università di Firenze e insegna Comunicazione politica presso la Scuola di giornalismo della Luiss «Guido Carli» di Roma. Ha pubblicato diversi saggi di analisi dei partiti e di comunicazione politica su riviste italiane e internazionali, tra cui il più recente Dopo la propaganda (2008), ma anche un racconto su Rino Gaetano apparso nell’antologia Vite ribelli (2007). I suoi scritti più recenti sono Il domani appartiene al Noi. Centocinquanta passi per uscire dal presentismo (con F. Eichberg, 2011), Addio al Sud. Un comizio furioso del disamore (2012) e, con Marsilio, AcciaioMare. Il canto dell’industria che muore (2013), due “orazioni civile” da cui sono state ricavate performance multimediali per il teatro. Per Marsilio, inoltre, ha curato Intervista sulla destra sociale (2002) e La destra nuova (con A. Campi, 2009), ha scritto Di’ qualcosa di destra. Da «Caterina va in città» a Paolo Di Canio (2006), Cara Bombo. Berlusconi spiegato a mia figlia (2008) e Romani. Guida immaginaria agli abitanti della Capitale (2012). Sta scrivendo il suo primo romanzo, o almeno così dice da un paio d’anni.