Quando si parla di rappresentanza degli interessi nel sistema dellUnione Europea si è soliti pensare alle potenti lobbies economiche, finanziarie, agricole ecc. Quando si dibatte sul deficit democratico dellUE ci si concentra sullinsufficienza dei poteri del Parlamento europeo. È ancora sconosciuta ai più la realtà costituita dai sempre più numerosi canali di accesso che le istituzioni europee sono andate via via attivando per le organizzazioni non governative, ONG, e altre formazioni di società civile, portatrici di interessi generali e solidaristici. Il Trattato che istituisce una Costituzione per lEuropa, enunciando il principio della democrazia partecipativa insieme con quello della democrazia rappresentativa, costituisce un riconoscimento e allo stesso tempo un incentivo per limpegno profuso dalle formazioni di società civile nel tessere una fitta rete di "piattaforme" e coordinamenti allo scopo di agire in corretto rapporto di scala con lordine di grandezza delle istituzioni e dei processi decisionali europei. Il volume indaga su questa realtà che rappresenta un potente fattore di integrazione "dal basso" e, al contempo, di legittimazione democratica del sistema comunitario europeo. La tesi sostenuta è che la dimensione partecipativa della democrazia trova nel sistema dellUE un terreno già molto fertile.
Marco Mascia è professore associato di relazioni internazionali allUniversità di Padova. Nello stesso ateneo è vicedirettore del Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli, Cattedra Jean Monnet di "Sistema politico dellUnione europea", responsabile del Centro europeo di eccellenza Jean Monnet. È autore, tra laltro, presso la cedam, dei volumi Lassociazionismo internazionale di promozione umana. Contributo allanalisi dei nuovi attori della politica internazionale (1991), Il Comitato delle Regioni nel sistema dellUnione europea (1996), Il sistema dellUnione europea. Appunti su teorie, attori e processi (2001).