Nel corso della lunghissima storia dellUniversità di Padova, il Cinquecento fu forse il secolo più importante, unepoca nella quale la celebrità dello Studio raggiunse il suo apice. Studenti provenienti da tutta Europa, molti dei quali destinati a una luminosa carriera, attendevano alle lezioni dei più insigni studiosi e maestri che la cultura dell
epoca potesse offrire. Erasmo da Rotterdam, pertanto, non esitava a considerare Padova come un "emporio fornitissimo e celeberrimo delle migliori discipline". Tale grande stagione fu in gran parte dovuta allinteresse che la Signoria di Venezia riversò nei confronti dellantica istituzione, trasformandola di fatto nellUniversità dello Stato. In questo contesto maturarono, quindi, provvedimenti destinatiad accrescere il prestigio e la fama dello Studio. Soprattutto, Venezia cambiò la connotazione materiale dellAteneo: venne costruita una sede monumentale e fondato quello che a tutti gli effetti può considerarsi uno dei primi luoghi di sperimentazione scientifica: lOrto botanico. Il volume, sulla base di documenti inediti e ipotesi innovative, rilegge i due grandi episodi della storia materiale dellUniversità, collegandoli al contesto nel quale maturarono e facendone emergere tutta la portata innovativa e i significati culturali connessi.Stefano Zaggia è dottore di ricerca in Storia dellarchitettura e dellurbanistica. Ha svolto la propria attività di ricerca presso il dipartimento di Storia dellArchitettura dellIstituto Universitario di Architettura di Venezia e ora presso il dipartimento di Architettura, Urbanistica e Rilevamento dellUniversità di Padova. È autore di saggi di storia urbana e dellarchitettura. Nel 1999 ha pubblicato il volume Una piazza per la città del principe. Strategie urbane e architettura a Imola durante la signoria Riario (1473-1488), Officina Edizioni.