"Ci sono due tipi fondamentali di letteratura. Luna ci aiuta a capire, laltra ci aiuta a dimenticare; la prima ci aiuta a essere persone e cittadini liberi, laltra aiuta chi vuole manipolarci. Luna è come lastronomia, laltra è come lastrologia". È questa la nozione fondamentale di letteratura che racchiude tutto lo spirito critico dellautore e lo pone al di fuori delle voghe letterarie del momento. "Un potente diagnostico delle menzogne politiche ovunque esse emergano. Ma i suoi saggi vanno ben oltre, individuando con esattezza le menzogne morali presenti nella narrativa, in particolar modo quelle di genere psicologico che così spesso e con così tanta naturalezza vengono spacciate per saggezza" (The Times). Il suo commovente saggio sullimpiccagione di Imre Nagy, il primo ministro della (fallita) rivoluzione ungherese del 1956 nella quale Vizinczey combatté quandera giovane studente, fornisce un ulteriore senso alla ferocia delle sue critiche per quelle opere che sul piano letterario giustificano loppressione e linsensibilità. Egli inoltre non esita ad attaccare icone letterarie intoccabili come Dickens per la sua ipocrisia, Sainte-Beuve o Goethe per il loro servilismo nei confronti del potere e il loro conformismo rispetto alle false idee vigenti ai loro tempi, o Melville per aver diffuso "la menzogna più vile di tutta la letteratura, la menzogna che un uomo possa amare il proprio carnefice". Molta parte di questo libro è dedicata a Stendhal, Kleist, Balzac, Nerval, Tolstoj, Dostoevskij, Mark Twain. Romanziere anche quando fa il critico, linteresse di Vizinczey si sofferma sul modo in cui vengono ritratti gli individui in tutta la gamma dei loro comportamenti e delle loro passioni. E sono pagine esemplari quelle in cui dimostra quanto le introspezioni, i personaggi e i conflitti presenti nella narrativa francese e russa dellOttocento riflettano puntualmente la vita contemporanea e come gli individui siano travolti da amore e odio, coraggio e sottomissione, politica e crimine. In letteratura, Vizinczey è un conservatore nel suo essere paladino dei classici ma è un radicale quanto alle sue preoccupazioni sociali e morali. Si esprime a favore di una letteratura che possa aiutare il lettore a serbare la propria libertà interiore e lo risparmi dalla disperazione nei momenti di avversità.