Scenari della lontananza

978-88-317-8244-9

Un autorevole studioso ci illustra le trasformazioni della creazione musicale del ’900.

Molta musica del ventesimo secolo ha dimostrato una forte inclinazione per la rappresentazione del "farsi dell’opera". In tal senso si sono sviluppate la "musica senza interprete" (tutta finita, l’opera, nell’atto della creazione), la "musica senza autore" (in particolar modo là dove si sono sviluppate le poetiche del frammento), la "musica senza ascolto" ovvero della musica offerta non più nella disposizione della emissione e percezione dirette, alla maniera del concerto, ma intesa soprattutto come creazione di spazi sonori, ambienti sonori, paesaggi sonori.

Queste inclinazioni d’autore sono state rafforzate dal prevalere, nella dimensione degli "ascolti", sia delle proprietà strutturali della riproduzione meccanica ed elettronica della musica, sia delle proprietà dei modi di consumo secondo le forme dell’ascolto personalizzato (facilitati dalle fortune della radio, del disco, del cd, dello stereo, della cuffia).

Nella lingua musicale sono intervenute nuove strutture: quelle della distanza, della lontananza, le forme d’impreziosimento delle sonorità.

Giovanni Morelli insegna musicologia all’Università di Ca’ Foscari a Venezia.

Autore di numerosissimi saggi sul Seicento e Settecento veneziano e sul Novecento musicale, è direttore dell’Istituto per la musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Autore

, professore di Musicologia nell'Università di Venezia Ca' Foscari, direttore dell'Istituto per la musica della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e responsabile della gestione dei fondi documentari di alcuni dei maggiori musicisti italiani del Novecento. Ha curato edizioni di Cimarosa e Verdi, ha scritto su Rousseau, Rameau, Nino Rota, Gertrude Stein, Virgil Thomson, Kurtág, Luigi Nono. Più di recente si è occupato di alcune incidenze della musica nel repertorio cinematografico e audiovisuale.