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Le epistole Seniles costituiscono senza dubbio il documento più completo e più intensamente significativo della personalità matura di Petrarca. Pur accompagnando un Petrarca che invecchiava, non serbano traccia di senilità: i più frequenti che altrove abbandoni autobiografici, l’energia giovanilissima degli spunti polemici, la fede nel valore della cultura, la capacità più impavida che mai di misurarsi con gli eventi più tragici (la peste, la guerra…) e con i grandi temi del destino e della morte ne fanno una testimonianza impareggiabile di indomita vigoria intellettuale. E attraverso la vasta schiera dei corrispondenti, occasionali o abituali che siano, vi compaiono rappresentati tutti i livelli sociali coevi compresi tra le somme gerarchie terrene degli imperatori e dei pontefici e i privati cultori delle professioni liberali, ciò che, in conformità con il disegno dell’umanesimo petrarchesco, significa esplorare in tutta la sua estensione la gamma dei saperi, delle condizioni e dei casi umani, facendola oggetto di riflessione e di ammaestramento.

Il codice Marciano Lat. xi, 17 (= 4517), che ora si riproduce, ne conserva un testo affetto da mende e lacune eppure più affidabile e, tutto sommato, addirittura più leggibile di quello reperibile nelle antiche stampe. Lo proponiamo con un duplice intento: compiere, rendendo largamente accessibile un testimone della tradizione manoscritta conservato nella Biblioteca Nazionale di San Marco in Venezia, un servizio assai utile a chi intraprende l’auspicata edizione critica della raccolta epistolare intera; e, insieme, offrire un maneggevole ed efficace strumento didattico a chi insegna o si esercita in vario modo presso le scuole e i seminari di paleografia e di filologia umanistica.

Manlio Pastore Stocchi è professore ordinario di letteratura italiana all’Università di Padova. All’opera latina e volgare del Petrarca ha dedicato numerose indagini e letture.

Susy Marcon, storica dell’arte, specializzata in codicologia e storia della miniatura, è attualmente curatore dei manoscritti presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia.

 

Autore

(Arezzo 1304 - Arquà 1374), il poeta del Canzoniere, ha fatto del proprio "io" il centro e il cuore della produzione poetica. Accanto a questa, un gigantesco progetto culturale, concepito per opporre alla miseria contemporanea lo splendore e la misura "umana" dell’antichità. Della cultura latina il Petrarca ha praticato quasi tutti i generi: dalla poesia (epica e bucolica) all’epistolografia, al trattato morale, alla storiografia.