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Il paese ritrovato

Ritorno ai Ronchi

pp. 128
978-88-317-7778-0

Un uomo, che è stato "lontano nel mondo", torna al paese d’origine, al luogo che credeva eterno. Profondamente turbato, si accorge che il legame con i tempi "di prima" è spezzato per sempre.

 

L’uomo che ripercorre dopo lunghi anni di assenza lo Stradone dei Ronchi trova un luogo profondamente mutato. Le immagini familiari, le "sue" immagini, quelle che hanno formato la sua identità, gli appaiono come lampi, niente più. Svaniscono nel momento in cui cerca di catturarle e fissarle. Non appena si avvicina a un luogo con l’attesa del riconoscimento, questo sparisce, sostituito da un altro. Il paese è cambiato, "cambia tutto, in poco tempo, tutto", irriconoscibile, di ciò che era un tempo s’intuiscono soltanto le forme: spiando un salto cronologico "che fa sparire le cose dall’anima", il protagonista cerca una direzione, un punto fermo che possa sostenerlo e dare un sollievo a quel dolore sotterraneo, alla paura di qualcosa che non si ritrova, l’angoscia d’un paese perduto, la solitudine, la paura di perdere la strada in mezzo a tante frecce che indicano tante direzioni senza darne veramente nessuna.

 

 

Autore

(1922-2014), ha esordito con Giornale dei lavori nel 1966. Fin dai primi libri usciti per Einaudi e Mondadori tra il 1966 e il 1980 si è imposto all'attenzione della critica italiana e internazionale. Tra le opere più recenti, tradotte in diverse lingue: Diario a due (Marsilio 1987), Ultime isole (Marsilio 1992), La casa con le luci (Bollati Boringhieri 1995), L'anno del mare felice (il Mulino 1995), L'impresa senza fine (Marsilio 1998), Con gli occhi bianchi e neri (Marsilio 1999), Il paese ritrovato (Marsilio 2001), L'ingegnere, una vita (Marsilio 2011) e Cari fantasmi. Frammenti per un'autobiografia (Marsilio 2013). Ha vinto i Premi Buzzati, Comisso, Flaiano, Pisa, Teramo, per tre volte il Premio Selezione Campiello e per due volte è stato finalista del Premio del Pen Club italiano.