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Il viaggio nello Harz

a cura di , prefazione di

pp. 216, 4° ed.
978-88-317-6964-8

Heinrich Heine, nato a Düsseldorf nel 1797 e morto a Parigi nel 1856, è il più noto poeta tedesco dell’Ottocento, ma anche grande intellettuale e giornalista, uomo d’azione e scrittore politico di fama europea. Dopo aver compiuto studi di diritto, filosofia e filologia tra Bonn, Berlino e Gottinga, e dopo lo scoppio della Rivoluzione di Luglio del 1830, fino alla sua morte, ha vissuto nella capitale francese, svolgendo un ruolo essenziale di mediazione tra le due culture. Come ha scritto Lukács, egli è stato il solo scrittore tedesco dell’Ottocento che ha avuto una vera influenza sulla letteratura mondiale.

"Il viaggio di Heine, così pieno d’amore per l’esistenza e per la natura, si snoda fra la carta e la vita; fra la mappa che copre il mondo, con la sua arzigogolata, meticolosa e puntigliosa varietà garantita dalla precisione giuridica, e l’accidentata, variegata e irregolare superficie della vita stessa coperta da quella mappa. In questo senso Heine crea un modello di viaggio, o almeno rielabora il grandissimo modello sterniano; quel viaggio ironico e dotto, impossibile senza la precisione filologica e giuridica, che va teneramente incontro alla vita, consapevole della sua latitanza e della sua lontananza. Se poi la vita assume il volto della vecchia Germania, allora "il vecchio buon diritto" tedesco, con le sue grandezze e le sue miserie, diventa un linguaggio ancor più necessario per mettersi in cammino e discendere alle radici del proprio mondo e della propria persona. Il giure, con la sua terminologia tortuosa e amabilmente ironizzata dal poeta, è come un fiore di carta, accartocciato e rugoso, che rinvia con struggimento a quegli altri fiori vivi e fugaci sul prato, che Heine vorrebbe cantare, e non solo lui".

Claudio Magris (Trieste 1939), germanista e scrittore, è docente di letteratura tedesca all’Università di Trieste. Per la Letteratura universale Marsilio ha tradotto Medea di Franz Grillparzer (19982) e Woyzeck di Georg Büchner (20035).

Maria Carolina Foi insegna lingua e letteratura tedesca presso l’Università di Trieste. Ha pubblicato Heine e la vecchia Germania. Le radici della questione tedesca tra poesia e diritto (Milano, Garzanti, 1990) e studi sulla letteratura romantica e sul Settecento.

Autore

nato a Düsseldorf nel 1797 e morto a Parigi nel 1856, è il più noto poeta tedesco dell’Ottocento, ma anche grande intellettuale e giornalista, uomo d’azione e scrittore politico di fama europea. Dopo aver compiuto studi di diritto, filosofia e filologia tra Bonn, Berlino e Gottinga, e dopo lo scoppio della Rivoluzione di Luglio del 1830, fino alla sua morte, ha vissuto nella capitale francese, svolgendo un ruolo essenziale di mediazione tra le due culture. Come ha scritto Lukács, egli è stato il solo scrittore tedesco dell’Ottocento che ha avuto una vera influenza sulla letteratura mondiale.