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«Non mi puoi cancellare dalla tua memoria»

«Non mi puoi cancellare dalla tua memoria»

premessa di , a cura di
1° ed.
978-88-317-4292-4
L’incontro tra Stefan Zweig (Vienna 1881-Petropolis 1942) e Benno Geiger (Rodaun 1882-Venezia 1965) avviene appena varcata la soglia del ’900, secolo di cui i due amici nelle lettere che si scambiano nell’arco di 35 anni si fanno rappresentanti sintomatici, ambasciatori presaghi del finire di un’era. Tra la Vienna degli ultimi valzer imperiali e la Venezia degli ultimi carnevali, tra la Berlino di Borgese e la chiassosa Parigi dei flâneur urbani, tra la Salisburgo del festival e della musica e la piccola Rodaun di Hofmannsthal si snodano le pagine di un dialogo talvolta esaltato, talvolta esacerbato, esasperato proprio perché collocato sull’estremo bordo di un mondo che va disgregandosi. Una corrispondenza poco conosciuta che riflette una realtà complessa, eterogenea e mutevole, vicina all’essenza della letteratura stessa. 
 
 

Autori

(Vienna, 28 novembre 1881 – Petrópolis, 23 febbraio 1942) è stato uno scrittore, drammaturgo, giornalista, biografo e poeta austriaco naturalizzato britannico.
All'apice della sua carriera letteraria, tra gli anni venti e trenta del XX secolo è stato mediatore fra le culture, animato da sentimenti pacifisti e umanisti[2]; è noto come autore di novelle e biografie. Politicamente era internazionalista, cosmopolita ed europeista. Oppositore fermo dei totalitarismi, lasciò l'Europa dopo l'avvento al potere del nazionalsocialismo, rifugiandosi infine in Brasile dove si suicidò nel 1942.