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Programmare e/è pianificare. La forza e l'inerzia della Legge obiettivo

Programmare e/è pianificare. La forza e l'inerzia della Legge obiettivo


pp. 304, 1° ed.
978-88-317-2633-7
Negli ultimi quindici anni l'Autore ha seguito le evoluzioni dell'intero impianto normativo che ha caratterizzato la Legge Obiettivo, unico documento programmatico per il futuro infrastrutturale del Paese. Cambiare la grammatica delle procedure in un Paese in cui le norme che regolano l'assetto urbanistico sono uguali per un Comune di mille o di un milione di abitanti significava incrinare o distruggere l'approccio consolidato con cui da sempre la politica e le istituzioni avevano affrontato il tema legato alla infrastrutturazione. L'integrazione delle tecniche di pianificazione rimane l'unica chance per una reale collaborazione tra mobilità, risorse e territori.

Autore

 è stato responsabile del Piano Generale dei Trasporti approvato dal Governo nel 1986 e del suo primo aggiornamento avvenuto nel 1991; ha vissuto in questi ultimi trenta anni nel mondo della pianificazione e dei trasporti. È stato, per sette anni, Amministratore Delegato della Treno Alta Velocità (TAV) consentendo l’avvio concreto dell’intero sistema progettuale. Nei primi anni duemila ha collaborato alla realizzazione a scala comunitaria delle Reti TEN – T (Trans European Network) e dal 2008 fino alla fine 2014 è stato responsabile nell’attuazione del Programma delle Infrastrutture Strategiche previsto dalla Legge Obiettivo.