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Pedagogia e corte nel Rinascimento italiano ed europeo

Pedagogia e corte nel Rinascimento italiano ed europeo

prefazione di

pp. 312, 1° ed.
978-88-317-2467-8
La pedagogia umanistica e rinascimentale propone un rinnovamento che non rimane limitato al puro ambito educativo, ma si apre a più ampi e suggestivi orizzonti antropologici, politici, artistici. L’ambiente ideale dove sperimentare nuovi modelli pedagogici si rivela, già a partire dalla seconda metà del Trecento, la corte. Umanisti e maestri come Giovanni Conversini da Ravenna, Pier Paolo Vergerio, Vittorino da Feltre e Guarino Veronese realizzano le loro più importanti esperienze educative nelle corti padane di Padova, Mantova e Ferrara. Per tutti risulta decisiva la lezione di Francesco Petrarca, artefice del «sogno dell’Umanesimo». Il volume ripercorre la vitalità della pedagogia umanistica italiana ispirata dal modello petrarchesco e capace di superare i confini spazio-temporali, da un lato aprendosi all’Europa e dall’altro imponendosi quale fenomeno culturale di “lunga durata”, come dimostrato da autori quali Erasmo da Rotterdam, Michel de Montaigne, John Locke e Jean-Jacques Rousseau. «Un viaggio davvero affascinante» scrive Fabio Finotti nella sua Prefazione «verso la scoperta rinascimentale che la prima fondamentale opera d’arte è la persona». 

Autore

Michele Rossi (Vicenza, 1977) si è laureato in Lettere moderne all’Università di Padova. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Italianistica e Filologia classico-medievale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e un Ph.D. in Italian Studies presso la University of Pennsylvania di Filadelfia. Attualmente insegna lingua e letteratura italiana alla Pennsylvania State University. I suoi interessi di ricerca si rivolgono alla letteratura italiana medievale e rinascimentale, con una predilezione per Petrarca (in particolare la prima diffusione del testo del Canzoniere) e la pedagogia umanistica. Ha analizzato anche l’opera di autori contemporanei quali Pier Paolo Pasolini e Beppe Fenoglio, investigando le relazioni tra letteratura, musica, cinema, arte e danza. Ha pubblicato diversi articoli e recensioni su riviste di prestigio come «Studi petrarcheschi» e «Lettere italiane».