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Bastava dire no

Bastava dire no

Alla fine di un matrimonio, credetemi, si sopravvive

pp. 128, 1° ed.
978-88-317-1578-2

«Chiara M racconta la parabola di un matrimonio. Non un matrimonio qualunque: il suo. Un racconto utile, ironico, malinconico, senza sconti. Uno sguardo chiaro come il suo nome» Beppe Severgnini

«Leggete: leggete questo libro che non ha paura di entrare nel cuore sbucciato delle persone che si lasciano, di quelle che ci credevano, di quelle che credono di non crederci più e invece continuano a farlo. Ma soprattutto non ha paura di entrare nel cuore delle tappe, necessarie e dolorose, di quello che succede nei fatti, quando “bastava non essersi sposati, bastava non scegliere di credere in un ideale romantico per non finire spolpati"» Chiara Gamberale

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E' disperatamente divertente
Bastava dire no, storia di un disastro sentimentale in un matrimonio catastrofico» Giovanni Veronesi

Il giorno in cui si è sposata era convinta che l’amore sarebbe durato per sempre. Vogliamo essere onesti? Diciamo che ci sperava. Perché, in fin dei conti, decidere di dividere la propria vita con qualcuno è un rischio. E se anche la cosa non le fosse stata del tutto chiara quando stava attraversando la navata della chiesa, indossando fieramente la meringata che chiamano abito da sposa, lo sarebbe diventata qualche tempo dopo. Quel giorno piangevano la mamma e qualche zia. Qualche anno più tardi, invece, piangeva lei. Succede quando si entra nel vortice dei tentativi che si fanno per restare insieme. Nel momento in cui ci si separa si viene catapultati in una nuova dimensione di problemi emotivi ma anche molto pratici. Tutte cose che (più o meno) sono capitate a (più o meno) tutti. Perché bisogna dirlo alle famiglie, dirlo al lavoro, parlare con gli avvocati, cercare una nuova casa. E si realizza che gli amici ci avrebbero scommesso, perché dopo - e solo dopo - ti dicono cosa davvero pensavano dell’ex. Una consolazione: non si è soli. E poi quando i due si lasciano c’è sempre del tragicomico e sentirselo raccontare da chi quei momenti li ha vissuti e in qualche modo superati, potrebbe essere di un qualche sollievo per chi sta concludendo (o ha da poco concluso) una storia importante. Ed è il motivo per cui Chiara Maffioletti ha scritto questo libro. Una storia in cui molti lettori possono facilmente identificarsi. Con uno stile di scrittura brillante e fresco, l’autrice riesce anche a strappare un sorriso, ma senza perdere mai di vista l’obiettivo di raccontare qualcosa di vero e di delicato.

«Credeva che l’amore potesse bastare per superare le difficoltà. Non è stato così. Sarebbe bastato poco perché le cose andassero diversamente. Sarebbe bastato poco anche tornando a quel momento, davanti al sacerdote. Bastava dire no. E invece ha detto sì»

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Autore

è nata a Desenzano, sul lago di Garda. Ansiosa di diventare "una giornalista" si spaccia per esperta di trasporti pesanti e inizia a scrivere su «Open air magazine», rivista di turismo per caravan e camper. A ventidue anni, arriva al «Corriere della Sera» per uno stage (dopo aver portato a mano il curriculum, in portineria). Viene assegnata alla redazione spettacoli e da allora scrive di tv, cinema e ogni tanto anche di musica. Si diverte a occuparsi di faccende di cuore sul blog del «Corriere» La 27esima Ora ed è una dei sei giornalisti del blog dedicato ai giovani Solferino 28 anni. Ha una rubrica su La Lettura dedicata a Twitter: Follower.