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Il trionfo dell'amore

Il trionfo dell'amore


pp. 216, 2° ed.
978-88-317-1442-6
Un trono usurpato. La giovanissima principessa per restituirlo al legittimo erede s'introduce in un inaccessibile giardino di una Sparta immaginaria dove questi vive segregato dal mondo. Ma, oltre che virtuoso, Agis si rivela bellissimo: la sorpresa dell'amore induce la diciottenne Léonide a trasformare l'azione politica in avventura erotica. Ostacoli di ogni sorta rendono difficile la conquista di quel cuore ancora vergine. L'amore però rende Léonide audace, sfrontata, talvolta crudele, mentre un'istintiva vocazione teatrale le fornisce le infallibili risorse dell'illusione e del travestimento. Con una disinvoltura che sconfina in una consapevole ambiguità sessuale, interpreterà ruoli maschili e femminili, solleciterà con l'irruenza del suo il desiderio di uomini e di donne che cinicamente sedurrà. Il trionfo dell'amore solo per lei e il giovane principe sarà felice. La prima traduzione italiana di questa commedia rivela al lettore uno dei capolavori del teatro di Marivaux.

Autore

(1688-1763) esordì nel mondo delle lettere con opere di uno stile ancora vicino al gusto barocco e con fogli giornalistici («Le Spectateur français») nei quali si manifesta una curiosità antropologica che faceva di lui un precursore dell’Illuminismo. I romanzi della maturità, La Vie de Marianne e Le Paysan parvenu, sono due capolavori del romanzo sentimentale europeo. La produzione teatrale, iniziata con successo nel 1720 (Arlequin poli par l’amour), proseguì con regolarità fino agli anni quaranta, con la creazione di commedie destinate sia alla troupe della Comédie Française, sia a quella degli Italiens, da lui preferita. Opere immortali, tra le quali La Double inconstance, L’Île des esclaves, Le Triomphe de l’amour, Le Jeu de l’amour et du hasard, Les Fausses confidences, sono ancora oggi rappresentate nei teatri di tutto il mondo. L’elezione all’Académie coronò, nel 1742, la feconda carriera letteraria del maggior commediografo francese dopo Molière.