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Scano Boa
In un delta senza tempo, un delta quasi magico e incontaminato, arriva un terzetto disperato: un vecchio pescatore «dall’accento romano pesante, marcato, quasi sfrontato... a chi domandava da quale borgata venisse lui rispondeva da quella del mare...», una ragazza, Flavia, «buttata nella vita come si gettano le cicche mezze spente sul ghiaino dei binari» e un cane «bastardo e felice» di nome Adolfo. A Scano Boa, “in cima” al Delta del Po, il vecchio vive l’ultima disperata avventura: la pesca dello storione, tornato a ripopolare le acque. La versione fluviale de Il vecchio e il mare.

Autore

si è sempre interessato di letteratura e teatro, alternando la narrativa alla saggistica. È stato il primo a riproporre nel dopoguerra Ruzante, Giancarli, il Cieco Groto, contribuendo alla rinascita del teatro veneto.