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Ultima fermata Treviglio

Ultima fermata Treviglio

Perché la TAV non arriva a Nordest

pp. 120, 1° ed.
978-88-317-1203-3
Se il famoso, o famigerato, Corridoio V europeo promette di rivelarsi una sorta di vicolo cieco, non sarà senza effetti per la competitività dell’Italia. E se l’armatura ferroviaria tra Lombardia e Friuli Venezia Giulia è ancora in larga misura fondata sull’impianto austro-ungarico di un secolo e mezzo fa, come possiamo immaginare di sviluppare porti, aeroporti, poli metropolitani? In attesa della Tav, i cui cantieri sono finanziati solo fino a Treviglio, il Nordest rimane tagliato fuori e chiusa la via che conduce alla Nuova Europa. Emblematico il caso di Trieste, condannata a una sorta di “splendido isolamento” e collegata a Milano con tempi addirittura peggiori rispetto a 30 anni fa. Ma la modernizzazione infrastrutturale del Nordest è una sfida che riguarda i destini dell’Italia intera.

Autore

(Vicenza, 1960), è direttore del quotidiano Il Piccolo di Trieste e in precedenza ha diretto La Nuova Venezia ed è stato inviato speciale del Gruppo Espresso. Dal 1999 scrive per La Repubblica, in particolare sul dorso economico Affari & Finanza. È consulente della Fondazione Nord Est per la stesura del Rapporto sulla società e l’economia e ha pubblicato vari libri.