Il profumo della bellezza

Il profumo della bellezza

Leonardo da Vinci tra moda e stile

pp. 208, 1° ed.
9788829793570
Nell’ultimo decennio del Quattrocento Milano diventa protagonista di uno sviluppo protoindustriale nei tessuti, nei manufatti di abbigliamento e accessori, con produzioni di pregio nei comparti serici, dei pellami pregiati sino alla gioielleria, in poche parole nel settore del lusso. Lo splendore espresso attraverso gli abiti, i profumi, le acconciature, i gioielli diventa sinonimo di potere politico, forma di espressione dei più alti ranghi sociali, innescando una competizione fra le corti rinascimentali del tempo. La figura femminile a corte assume grande rilievo: la donna si affranca da una tradizione che la demonizzava diventando il «gentil sesso» e le dame più raffinate del momento – Caterina de’ Medici, Lucrezia Borgia, Isabella d’Este – sono le mecenate nello sviluppo di una nuova forma estetica posta alla ricerca del bello e dell’unico. In questo clima di grande fervore e innovazione, Leonardo da Vinci nei codici vinciani ci regala una lettura inedita del suo genio, diventando il precursore assoluto del nuovo stile italiano che, con la riprogettazione della città di Milano “moderna”, apre al concetto di «distretto industriale» passando per la meccanizzazione delle macchine tessili, sino alla progettazione dei costumi per le feste, introducendo poi i famosi «nodi vinciani» nella decorazione dei tessuti auroserici e inventando altresì nuovi ornamenti quali le «magette» (le nostre odierne paillette), i «bindelli» (nastri applicati sulle maniche degli abiti), i profumi, le parrucche, le tinture per capelli e molto altro. Questo saggio, pubblicato in occasione dei novant’anni dell’Istituto Marangoni, invita il lettore a riflettere sulla sorprendente modernità del lavoro leonardiano, che si manifesta in ambiti oggi centrali come la moda, il lusso e il beauty. Leonardo non è solo un simbolo del genio italiano, ma anche un precursore di un approccio formativo integrato e multidisciplinare, anticipando di secoli i principi fondanti del metodo AFAM: la fusione tra arte, scienza e tecnica, la centralità del laboratorio come luogo di sperimentazione, e l’idea che la creatività sia un processo educativo continuo e trasformativo.

Autore

 è autrice de La lingua dei segni nella Vergine delle Rocce. Un’ipotesi sulla firma di Leonardo, uno studio scientifico da cui ha tratto spunto il suo romanzo L’ultimo messaggio di Leonardo scritto con Stefano Ferrio. Nel 2019 ha ideato e curato la mostra Leonardo. Genio e Bellezza (Bologna, Cosmoprof; Venezia, Museo del Profumo di Palazzo Mocenigo; Milano, Casa degli Atellani; New York, Italian Trade Agency Venue) per dare risalto all’operato di Leonardo nell’arte profumiera e della cosmesi in occasione del cinquecentenario della sua scomparsa. Laureata in Arte sacra presso l’Accademia di Brera, si è specializzata con un master sulle disabilità sensoriali, ha ottenuto il diploma di Musicoterapia orchestrale e conseguito una seconda laurea magistrale in Arti visive all’Università di Bologna.