La Commedia di Dante nell’America degli emigranti, il conte Ugolino in una valle remota delle Alpi, Heinrich Heine viaggiatore scanzonato in Italia, Francesco De Sanctis a Zurigo, studioso più che patriota, Dino Campana poeta visionario in Argentina, Giuseppe Ungaretti critico d’arte a San Gallo, Hermann Hesse errabondo dionisiaco nei paradisi del sud. Lontana dall’idea di una cultura ancorata negli spazi della nazione, questa Letteratura in viaggio si addentra nella geografia (dall’Italia all’Europa e alle Americhe), nel tempo (Alessandro Manzoni nel Cinque e nel Seicento, Carlo Porta nel Settecento, i fantasmi del passato nell’austera villa di Thomas Mann), attraversando le frontiere politiche, rifiutando le utopie sovraniste, scardinando le barriere linguistiche, avventurandosi nella magia del dialetto, nel mondo incantato degli incolti, nell’esotismo fantastico dei nomi di luogo, nelle reminiscenze dell’arte leonardesca.