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La metamorfosi

La metamorfosi

a cura di , postfazione di

pp. 176, 1° ed.
9788829789559

La metamorfosi è per sua stessa genesi letteraria la storia di un incubo che diventa reale. Reale per il celebre protagonista Gregor Samsa, giovane commesso viaggiatore che in un mattino qualunque si sveglia e si scopre trasformato in una «bestia immonda». E reale per il lettore, che nella parabola tristemente nota di Gregor – le cui sembianze generano un orrore senza nome all’interno delle mura domestiche, e scatenano nei suoi familiari passivo ribrezzo e infine rifiuto aperto – vede inverarsi tutta una serie di fantasmi, archetipi dell’umano prima che della letteratura. Ad affollare le pagine del breve ma forse più conosciuto racconto di Kafka sono la paura dell’altro e l’ignoranza di sé, l’impossibilità di farsi capire, la precarietà materiale e la miseria umana. Ma anche l’assurdità che accompagna l’inquinarsi di quello spazio che dovrebbe essere legato all’affetto e alla vicinanza. Tanto da finire per chiedersi quale corpo abiti la vera mostruosità.

Autore

(3 luglio 1883 – 3 giugno 1924) nasce a Praga in una famiglia di commercianti ebrei di lingua tedesca, Hermann Kafka e Julie Löwy.
Dopo gli studi di giurisprudenza, lavora prima presso la filiale praghese delle Assicurazioni Generali di Trieste e poi presso l’ente statale di assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro dove presterà servizio fino al 1922.
Pur viaggiando spesso per svago o per lavoro, trascorrerà a Praga gran parte della sua vita. I suoi ultimi anni saranno segnati da soggiorni e ricoveri in cliniche e sanatori.
In vita pubblica: Contemplazione (1908), Il verdetto e Il fuochista (1913), La metamorfosi (1915), Nella colonia penale e Un medico condotto (1919), Il digiunatore (1922-1924).
I suoi tre romanzi incompiuti, America, Il processo e Il castello, scritti tra il 1912 e il 1922, saranno pubblicati dopo la sua morte grazie all’amico Max Brod, insieme a frammenti, diari e lettere.