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Ancora Spero

Ancora Spero

Una storia di vita e di cinema

pp. 272, 1° ed.
9788829718788
«Non ho mai prodotto un film per ragioni anche vagamente politiche, né mi interessava se il regista e i protagonisti fossero di sinistra o di destra. Mi premeva piuttosto che la trama e gli attori risultassero convincenti.»
Una serie di capolavori fa di Marina Cicogna un personaggio unico. Ma che cosa vuol dire essere Marina? Come si raggiunge il successo lavorando con artisti del calibro di Pasolini e Buñuel? Come si attraversano dolori indicibili e decenni vissuti da donna libera e anticonformista?
Oggi, lontana dalla sfavillante mondanità del passato e di fronte all’esperienza della malattia, sente il bisogno di raccontarsi, di accedere a quei ricordi più profondi che si evocano come scene di un film, si descrivono per immagini e, messi in sequenza, restituiscono il senso di una vita. Inizia così un viaggio nel tempo che dall’infanzia dorata al Lido di Venezia approda alle fredde stanze di un collegio svizzero, dall’America degli anni ottanta alle atmosfere del Brasile, dalla New York degli esordi agli eccessi delle notti a Los Angeles, dalle spiagge di Miami al ritorno nella sua amata Roma. Tra mondi in dissoluzione e altri in trasformazione, set turbolenti e dimore paradisiache, leggende e aneddoti si intrecciano a verità e tragedie, nel racconto incalzante di oltre ottant’anni di amicizie indissolubili – da Valentino a Jeanne Moreau, da Franco Zeffirelli a Ljuba Rizzoli –, sodalizi professionali che hanno lasciato il segno – da Giuseppe Patroni Griffi a Gian Maria Volonté, da Ennio Morricone a Elio Petri –, i flirt – da Farley Granger ad Alain Delon e Warren Beatty –, e i legami più duraturi, con Florinda Bolkan e con l’attuale compagna, Benedetta.
Nell’autobiografia di una grande ambasciatrice della cultura italiana, l’intensità di un’esistenza trascorsa non a inseguire, ma a creare sogni, senza mai scendere a compromessi.

Autore

 è fotografa, sceneggiatrice, ma soprattutto produttrice italiana di grande successo.
Nata a Roma, a palazzo Volpi, sua madre era figlia di Giuseppe Volpi di Misurata, creatore, a Venezia, di Porto Marghera e del primo Festival del Cinema al mondo. Il padre, Cesare Cicogna, era un aristocratico milanese. La sua prima lingua è stata l’inglese, poi il francese - appreso in Svizzera durante la guerra - e il tedesco. Più tardi lo spagnolo, di recente ad Acapulco, e il brasiliano -  il Brasile è stato il suo paese più amato. Ora è tornata a vivere a Roma.
Laureata in Arti al Sarah Lawrence College di New York, dopo la maturità classica, ha sempre avuto una grande passione per il cinema.
La Euro International Films, acquistata dalla famiglia, le aveva affidato il compito di scegliere i film da distribuire in Italia. Dopo i grandi successi di L’uomo del banco dei pegni e Belle de Jour e molti altri, decise di produrre il suo primo film Metti, una sera a cena.
La lista dei grandi film prodotti è lunga, da Teorema a Medea di Pasolini, a Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e La classe operaia va in paradiso di Elio Petri a Uomini contro di Rosi a Mimì metallurgico ferito nell’onore e Film d’amore e d’anarchia di Lina Wertmuller a Fratello sole, sorella luna di Zeffirelli a C’era una volta il West di Sergio Leone a molti altri…
Vinse un Oscar per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e più tardi l’onorificenza di Grand’Ufficiale al merito della Repubblica italiana, poi, la morte del fratello Bino e il ritiro dalla Euro.
Progettò Ultimo tango a Parigi e Il portiere di notte per la Paramount, che non vollero produrli, e riuscì a fare Anonimo veneziano. Dopodiché andò a vivere per qualche anno tra Los Angeles e New York.
Di ritorno in Italia le fu offerta la Presidenza di Italia Cinema e ora sceglie con altri due esperti i film a cui dare i finanziamenti del Mibac.