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Buio Padre

Buio Padre


pp. 384, 1° ed.
9788829716753
Crinale è un borgo sperduto tra i monti liguri e i loro boschi. Vive di attività antiche: falegnameria, agricoltura, manifattura. I ragazzi che vi abitano, condannati a un futuro privo di slanci, sono divorati dalla fame di vita. Non fanno eccezione quattro amici tanto diversi quanto inseparabili: Vinicio, Raul, Adamo e Dafne, morsi ognuno da sogni, frustrazioni e disagi. Quando l’ultima segheria chiude e il padre di Vinicio perde il lavoro, la sua famiglia si vede costretta a trasferirsi. Per salutarlo, gli amici del ragazzo organizzano una festa in una chiesa sconsacrata che custodisce un terribile segreto risalente a centinaia d’anni prima. Quella stessa notte scoppia un temporale che si tramuta in un’alluvione biblica: dalla grande montagna si stacca una costola di roccia, e precipitando nel torrente crea un’onda di fango che travolge il borgo. Dal mattino seguente, i padri del paese iniziano a manifestare dei comportamenti strani: c’è chi di notte si aggira per casa come un fantasma, chi intona canti nel cimitero, chi stipa l’auto di armi come per prepararsi al giorno del giudizio. I quattro amici, allarmati, si mettono a indagare intorno al mistero, e scoprono che alla radice della degenerazione dei genitori c’è qualcosa che si cela oltre la frattura apertasi nel cuore di Montebuio durante il nubifragio, e che adesso reclama vendetta.
Rivisitando il romanzo d’avventura in chiave nera, senza rinunciare alla lingua immaginifica che lo contraddistingue, Michele Vaccari intesse una storia di formazione ricca di colpi di scena, narrando le disillusioni dei giovani d’oggi attraverso un racconto ammantato di un’atmosfera fiabesca, gotica e soprannaturale che mette i brividi.

Autore

 (Genova, 1980) si occupa di editoria, cinema e comunicazione. Prima di Buio Padre ha pubblicato, fra gli altri, Il tuo nemico (Frassinelli 2017), Un marito (Rizzoli 2018) e Urla sempre, primavera (NNE 2021).