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Il mondo frantumato

Il mondo frantumato


pp.128, 1° ed.
978-88-297-1632-6

Il compito che Boris Chersonskij si propone non è quello del fotografo, di fermare l’attimo fuggente, ma di prolungarne la vita, e ci riesce da virtuoso. I suoi versi sono costruiti come una scala e la pressione delle immagini spinge il lettore sempre più in alto lungo la verticale dell’esistenza. La fine, inattesa, allarmante, lo lascia nella pianura vuota dell’anima. La fede religiosa e la pratica psicoanalitica del poeta convergono in una lirica che scava nei fatti biografici e storici, pone domande scomode, si aspetta risposte.

Questa breve raccolta comprende anche alcuni inediti: Quaderno di Crimea del 2019 e il recentissimo, struggente Ode di commiato, un congedo del poeta alla cultura cosmopolita della sua Odessa.

Quella di Chersonskij è una poesia concreta che lo apparenta all’impegno civile e ideologico di Boris Sluckij, ed è al tempo stesso metafisica, sulla linea di Brodski; è una poesia che scivola nella prosa, che sfoglia le pagine di un «archivio familiare» o di un «album fotografico», per far conoscere al lettore personaggi che il poeta, osservatore attento dei suoi simili, ha incontrato in Russia, in Ucraina, in Israele o in Italia.

Autore

, poeta, traduttore, psichiatra, professore di psicologia clinica, nato nel 1950 a Černovcy (Chernowitz) da famiglia ebrea, vive fra Odessa e Kiev, in Ucraina. Dagli anni novanta i suoi versi sono apparsi su riviste in Russia e in Ucraina, e nel 2006 ha pubblicato Archivio familiare, il suo primo libro di poesie, premio “Literaris” (Austria). I più recenti sono Foglio di marmo (2009), frutto del soggiorno italiano del 2008 in qualità di vincitore del premio del Joseph Brosdky Fellowship Fund (JBMFF), Missa in tempore belli (2014) ispirato al conflitto russo-ucraino, e Libro aperto (2015) che raccoglie i testi apparsi sulla sua pagina Facebook. Il suo sostegno all’Ucraina indipendente e l’ostilità ai movimenti filorussi gli sono costati minacce di vario tipo e un attacco terroristico contro la sua casa di Odessa. Con l'aiuto del Joseph Brodsky Fellowship Fund, Boris Chersonskij è riuscito a lasciare l'Ucraina, per sfuggire alla guerra che affligge il suo paese, ed è ora ospite di Incroci di Civiltà a Venezia.