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Storia di un motto d'amore e d'amicizia

Storia di un motto d'amore e d'amicizia

«Usque dum vivam et ultra»

pp. 160, 1° ed.
978-88-297-1491-9
Concepito come un’inchiesta, il saggio insegue le tracce del fortunato motto latino «Hyeme et aestate, prope et procul, usque dum vivam et ultra» («D’inverno e d’estate, vicino e lontano, finché vivrò e oltre»), prendendo le mosse dalla sua comparsa nelle prime pagine di Una questione privata di Fenoglio e dal suo più noto antecedente, il Daniele Cortis di Fogazzaro, per risalire, attraverso le epigrafi di due monumenti perduti, alle sue origini nel classicismo settecentesco, e indagarne la preistoria nell’iconografia rinascimentale dell’amicizia e la sua gestazione nell’imago amoris sive amicitiae della didascalica medievale. Terminato il percorso à rebours, il saggio ripercorre quindi le tappe della fortuna moderna del motto soffermandosi sulla sua straordinaria diffusione tra Ottocento e Novecento, con le sue sorprendenti riprese, da Pirandello ad Ada Negri, da Jolanda a Buonaiuti, da Brecht a Elsa Morante, e avanzando un’ipotesi nuova (e cinematografica) per la fonte della sua conoscenza da parte di Fenoglio. Un viaggio appassionante nella letteratura di autori e periodi lontani tra loro, che attraversa anche altre e diverse discipline, dalla storia dell’arte all’architettura dei giardini, dall’iconografia all’emblematica, dalla filologia alla storia del cinema.

Autore

(Lecce 1971) è professore associato di letteratura italiana all’Università di Padova. Si è occupato di poesia popolare del Trecento (edizione critica dei Cantari della Reina d’Oriente di Antonio Pucci, con William Robins, 2007), di romanzo italiano del Settecento e di Ippolito Nievo, di cui ha pubblicato per l’Edizione nazionale Marsilio gli Scritti politici e d’attualità (2015). Al Novecento ha dedicato la sua prima monografia, sul ripiegamento memorialistico degli intellettuali contemporanei (L’intellettuale autobiografico, 2003), e numerosi saggi, su narratori quali Cesare Pavese e Italo Calvino e sui rapporti tra letteratura e cinema (su Eastwood, Truffaut, Amelio, Sorrentino, il romanzo cinematografico, le “transcodifiche” da libro a film), curando recentemente, con Denis Brotto, il volume Interferenze. Registi/scrittori e scrittori/registi nella cultura italiana (Padova University Press 2019).