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Faust

Faust

Variazioni sul mito
a cura di

pp. 568, 1° ed.
9788829712601

Inquietante, Faust muore e rinasce. Mimetizzato in Cipriano, che evoca i demoni ma poi, innamorato di Giustina, si fa cristiano e va al rogo, Faust appare durante lo scontro tra Riforma e Controriforma. Elaborazione protestante antipapalina, dannato per il suo patto con il diavolo, è protagonista prima dei teatri di marionette, poi di testi anonimi. È la leggenda che Marlowe fa diventare mito, con uno sguardo al pensiero scientifico e a quello magico. Calderón de la Barca recupererà Cipriano e Giustina come risposta cattolica in difesa del libero arbitrio: Cipriano così è salvo e annulla il patto scellerato. Le tensioni si stemperano, e con l’Illuminismo Faust e soprattutto il diavolo perdono consistenza. Quando approda a Goethe, alla fine si salva per amore: del resto, poco interessano ora i conflitti di religione e un nuovo orizzonte culturale va investendo l’Europa. Heine recupera la dannazione di Faust, ma intanto fa di Mefistofele una diavolessa, Mefistofela. Quando infine arriva a Valéry, Faust è l’uomo contemporaneo, disincantato, mentre il diavolo è fuori moda, a conferma della profezia di Cipriano.