Iettatore, irresoluto, veggente, protagonista di miti e leggende, con la sua silhouette scura e il suo gracchiare cupo il corvo viene spesso accostato a immagini di morte. Ma se per gli antichi greci il dio Apollo avrebbe cambiato il colore delle sue penne da bianche a nere per punirlo di avergli portato cattive notizie, nel Nuovo Testamento
Gesù di Nazareth lo indica ai suoi discepoli come esempio di frugalità: «Guardate i corvi: non seminano e non mietono, non hanno ripostiglio né granaio, e Dio li nutre». Corredato dall’elegante progetto grafico di Judith Schalansky, nel libro il biologo e maestro del nature writing Cord Riechelmann offre un ritratto ricco e sfaccettato di
questo abitante delle città, unendo reportage, storia culturale e analisi scientifica. Scopriamo così che la famiglia dei Corvidi è formata da ben 123 uccelli canori diversi, che la loro memoria, come ha dimostrato Konrad Lorenz, è superiore a quella degli esseri umani, e che nonostante il caratteristico colore nero i loro parenti più stretti sono gli uccelli del paradiso. Arricchito da venti schede illustrate su altrettante specie osservate nel loro habitat naturale.