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Il tappeto rovesciato

Il tappeto rovesciato

La presenza del corpo negli epistolari e nel teatro dal XV al XIX secolo
a cura di

pp. 224, 1° ed.
978-88-297-0157-5
Dalle missive private di Niccolò Machiavelli, Lucrezia Borgia, Eleonora d’Este, Isabella Andreini come da quelle di Caterina II, Giacomo Casanova, Gasparo Gozzi e Federico De Roberto, dal Cinquecento al Novecento, la presenza del corpo appare copiosa e variamente modulata. I protagonisti del nostro libro sono personaggi della storia, della letteratura e del palcoscenico, tutti indagati dal punto di vista del “tappeto rovesciato”, metafora del bios che soggiace al récit. ì Adottando una prospettiva comparatistica e interdisciplinare, i saggi qui raccolti indagano i mutamenti che hanno inciso sulla rappresentazione della corporeità e della patologia nei testi epistolari e drammaturgici. La presenza del corpo di chi scrive, come del corpo di chi recita, è tanto “viva” quanto difficile da esprimere se non si apre alla confidenza più intima dei carteggi e alle più eclatanti voci del teatro.