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World Press Photo 2024

World Press Photo 2024


pp. 240, 1° ed.
9791254632024

 “Connettere il mondo alle storie che contano” è lo slogan di quest’anno del World Press Photo Award, che riconosce e celebra, da quasi settant’anni, le migliori immagini di fotogiornalismo dell’anno. Selezionate da una giuria internazionale indipendente tra oltre 60mila candidature provenienti da 130 paesi, le opere vincitrici sono raccolte nel catalogo World Press Photo 2024 edito da Marsilio Arte, in uscita il 17 maggio.

In questa pubblicazione toccante e talvolta sconvolgente, le fotografie mettono in luce il meglio del giornalismo visivo dell’ultimo anno. Suddivise in categorie tematiche, le immagini raccontano la profondità e la complessità del lavoro fotogiornalistico, mettendo il lettore a diretto contatto con immagini sensazionali, a volte scioccanti, che raccontano il nostro mondo e i problemi che la nostra società affronta quotidianamente.

Quest'anno sono 33 i fotografi premiati, con 32 progetti che offrono una varietà di prospettive da tutto il mondo e testimoniano gli eventi che hanno caratterizzato l’anno appena trascorso. In un momento in cui la verità è contestata e spesso messa in discussione, le fotografie premiate raccontano storie coraggiose e offrono preziosi spunti di riflessione. Dalle zone di guerra alla lotta per i diritti civili, dall’emancipazione politica all’impatto visibile della crisi climatica queste immagini testimoniano l’importanza del fotogiornalismo e della fotografia documentaria.

A vincere il premio per la stampa mondiale è A Palestinian Woman Embraces the Body of Her Niece del fotografo palestinese Mohammed Salem, già vincitore di precedenti edizioni del World Press Photo Award. Salem descrive questa foto come un «momento potente e triste che riassume il senso più profondo di ciò che stava accadendo nella Striscia di Gaza».  L’immagine mostra Inas Abu Maamar (36 anni) che culla il corpo di sua nipote Saly (5 anni), uccisa insieme alla madre e alla sorella quando un missile israeliano ha colpito la loro casa a Khan Younis, Gaza. L’opera è stata scelta dalla giuria per la cura e il rispetto della composizione, un racconto visivo allo stesso tempo metaforico e letterale di una perdita inimmaginabile.

 

Fiona Shields, responsabile della fotografia di The Guardian, è la presidente della giuria globale del World Press Photo Contest 2024.