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Thomas Bayrle

Thomas Bayrle


pp. 400, 1° ed.
9791254631539
La pubblicazione presenta una retrospettiva dell’opera di Bayrle, fondamentale pioniere e sperimentatore dagli anni Sessanta e Settanta. Pur dialogando con i principali movimenti artistici dalla Pop Art all’Op Art fino al Concettuale, Bayrle ha sempre portato avanti una posizione autonoma riconoscendo il principio di ripetizione come fondamentale chiave di lettura delle dinamiche che coinvolgono l’individuo e il suo agire. Con le sue “superforme” Bayrle ha anticipato il linguaggio digitale del pixel e messo relazione la religione con il consumismo, la fabbrica fordista con le chiese gotiche, il capitalismo con Mao Tse Tung, i processi del corpo umano con i pistoni dei motori, le autostrade con i flussi finanziari.
Concepita come un compendio dell’opera di Thomas Bayrle (Berlino, 1937), la pubblicazione contiene oltre duecento immagini delle opere che si susseguono in ordine cronologico, in un diario visuale che ripercorre la sua intera carriera artistica. Le immagini sono anticipate dal testo curatoriale di Sarah Cosulich, per poi intrecciarsi con una serie di interviste, raccolte da Saim Demircan, realizzate dal 2002 al 2018 tra l’artista e personalità del mondo dell’arte come Daniel Birnbaum, Massimiliano Gioni e Hans Ulrich Obrist. In queste conversazioni Bayrle ripercorre il suo lavoro e riflette sulle origini del suo pensiero così come su alcuni dei temi a lui più cari: dall’insegnamento al rapporto con la Cina, dall’interesse per la moda allo sguardo sull’Italia, dalle icone del cinema al turismo di massa. Pubblicato in italiano e inglese, il volume è arricchito anche da una sezione di fotografie d’epoca dell’ex fabbrica Fiat e della pista sul tetto del Lingotto, che consentono di esplorare l’immaginario dell’artista da una prospettiva inedita.
 «La mostra Form Form SuperForm sottolinea come la catena di montaggio abbia contribuito a influenzare la visione dell’artista. Produzione, lavoro e l’idea di ripetizione sono state fonti d’ispirazione fondamentali della sua indagine artistica e lo hanno portato a immaginare un universo di processi interconnessi che risuona ancora nella società globalizzata, post-digitale e inondata di informazioni del nostro presente» Sarah Cosulich, direttrice della Pinacoteca Agnelli e co-curatrice della mostra.
Questo saggio visivo celebra ripetizione e unicità nell’opera di Bayrle anche attraverso l’inclusione di nuove opere in stretto rapporto con la produzione seriale e sempre connesse agli altri “meccanismi” della società, come il consumismo, l’economia e la fede. «Per me ogni istante è unico» ha detto Bayrle nell’intervista con Lars Bang Larsen. «Trovo fantastico che non sarà mai ripetuto. Viviamo in una società di massa, ma nulla si ripete negli atomi, nessuno è uguale all’altro».